Mancano le terapie intensive ma i padroni chiedono il ritorno dei licenziamenti collettivi

 In Italia mancano 1600 terapie intensive, il Governo accusa le Regioni di non avere utilizzato gli strumenti a disposizione ma al contempo gli Enti locali e la Sanità sono ancora soggetti alle regole dell'austerità, ai tetti di spesa, alla sostenibilità finanziaria.

In Tv il Ministro Patuanelli ha accolto positivamente la richiesta di Confindustria di ripristinare a inizio anno 2021 i licenziamenti collettivi, nei mesi scori molte decisioni avrebbero dovuto essere assunte solo se il Governo avesse avuto il coraggio, e l'autonomia \sovranità necessaria, di

- riaprire gli ospedali chiusi con la spending review

-requisire alcuni grandi ospedali privati

- assumere personale sanitario in deroga alla sostenibilità finanziaria

- prevedere un piano sanitario di emergenza con tamponi di massa a partire da Agosto

- far rientrare a scuola gli alunni solo dopo i tamponi , rapidi o no, o il test sierologico

- potenziare il ricorso al lavoro agile

- non cedere ai ricatti della Ue che promette aiuti economici in cambio di feroci processi di ristrutturazione 

Con lo stato di eccezione vigente, eventuali licenziamenti collettivi provocheranno manifestazioni di piazza e proteste contro le quali scatenare una sistematica repressione

E' arrivato il momento delle scelte dirimenti, non sono in gioco solo la salute dei cittadini e la tenuta del sistema sanitario (quello attuale andrebbe profondamente rivisto),  corriamo il rischio che in nome della emergenza il Governo ceda ai ricatti padronali su welfare, salari e licenziamenti. Sono a rischio il lavoro, lo stato sociale e la stessa democrazia


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