Da Piombino ....tutto tace

Piano Jindal e addendum all’A.d.P: il tempo passa e tutto tace. Dopo continui rinvii e dopo gli ultimi incontri inconcludenti, erano stati annunciati incontri nel breve tempo, promettendo che sarebbero stati “risolutivi” in merito al piano industriale. Invece ancora nessuna certezza. Ciò che è certo è che di risolutivo c’è solo la lenta agonia della fabbrica e della città!

Le Istituzioni e i Sindacati non possono stare con le mani in mano, come se tutto andasse bene. Positivo che il Sindaco abbia esternato le sue critiche . Occorre alzare i toni e mobilitarsi fino a rompere lo stallo di questa situazione.

Non ci possiamo permettere nessuna inerzia anche perché circolano voci ( che, se infondate, ci piacerebbe che fossero smentite) che parlano di una cassa aziendale vuota di liquidità a tal punto da mettere in discussione il pagamento degli stipendi; di ditte di appalto che non ricevono più un pagamento da lungo tempo tanto da paventare ricorsi per vie legali e licenziamenti dei propri dipendenti.

Tutto questo mentre si continua a spremere sul rendimento dei lavoratori Jsw, con l’introduzione della timbratura sul posto di lavoro, costringendoli a uscire alla fine del turno senza fare la doccia e aumentando assembramenti e quindi il rischio contagio, in una situazione sanitaria gia sufficientemente critica.

Bisogna costringere il Governo ad indire subito gli incontri previsti e tener conto del comportamento di questa multinazionale.

A nostro avviso occorre lottare perché lo Stato riprenda lo stabilimento nell’ambito di un piano di Rinascita di Piombino, costruito con la partecipazione dei cittadini, che preveda acciaio pulito, bonifiche, potenziamento di infrastrutture e diversificazione economica.

Stare fermi e silenti oggi significa solo rendersi complici della morte per inedia di questa città.

Coordinamento art.1 Camping CIG


Piombino 22/10/2020

 

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