Contratto dei metalmeccanici: non basta un semplice contratto se non si recuperano potere di acquisto e di contrattazione


Sono trascorsi mesi prima della “rottura delle trattative”, che cosa sia emerso nei lunghi mesi nei quali Cgil Cisl Uil e associazioni datoriali si sono trovati attorno a un tavolo  non è dato saperlo, eppure gli operai  dovrebbero avere sempre la prima e l'ultima parola sulle decisioni che riguardano esistenze, salari , condizioni di lavoro e di vita.  Quante volte sono state presentate piattaforme poi disattese al momento della firma di contratti con contenuti assai diversi da quelli discussi in assemblea? La democrazia sindacale è anche sostanza del problema, il mandato delle assemblee dovrebbe essere sempre vincolato a discutere della bozza di un accordo prima della sua ratifica, al contrario una volta sottoscritto il contratto iniziano i ricatti .

Già con il CCNL del 2016 avevamo sperimentato una modalità di gestione del rinnovo contrattuale a dir poco discutibile, tra la piattaforma e il testo approvato innumerevoli contraddizioni, tra aumenti salariali irrisori, mancato recupero del potere di acquisto, sistemi di calcolo sfavorevoli, flessibilità oraria e straordinari obbligatori oltre al ricorso sistematico a previdenza e sanità integrativa.

Cosa è cambiato rispetto a 4 anni? Poco o nulla, se non fosse per la pandemia che smaschera il ricorso alla sanità previdenziale come conquista quando invece i soldi dovrebbero essere investiti negli ospedali pubblici e ai lavoratori accordati aumenti salariali dignitosi e non bonus , welfare aziendale, servizi in cambio di soldi.  
Sanità e previdenza integrativa sono il baluardo sul quale le associazioni sindacali rappresentative hanno costruito la dinamica aziendale tra deroghe alla contrattazione di secondo livello e salari legati alla produttività. Non una parola poi è stata spesa sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte dei datori di lavoro, un utilizzo per anni funzionale a scongiurare le difficoltà di mercato proprio quando i padroni andavano delocalizzando produzione investendo ben poco nelle fabbriche .

Gli operai hanno pagato un prezzo salato, i contagi nei luoghi di lavoro hanno riguardato non solo sanità e logistica ma numerose fabbriche lasciate aperte per la ingordigia di profitti da parte padronale.

Ora si vuole raffforzare il Patto per la Fabbrica,  stanno per arrivare processi tecnologici che potranno anche rendere possibile, un domani, la  parziale riduzione dell'orario di lavoro ma in cambio di un aumento del plusvalore visto che impiegheremo meno tempo a produrre la stessa quantità di merci.

Ma intanto nelle fabbriche i padroni si puliscono la bozza con la modernizzazione tecnologica mentre continuano a far crescere i ritmi di lavoro e invocano la riduzione del costo orario. 
 
Altro che guardare al futuro, si opera sempre secondo la logica della contrazione del potere di acquisto e di contrattazione, in caso di crisi arriva l'ammortizzatore sociale che se va bene arriva all'80 per cento della retribuzione, una parte sempre piu' grande del salario è collegato alla contrattazione di secondo livello che a sua volta lega anche gli irrisori aumenti all'incremento della produttività, dello sfruttamento e dei ritmi. 
 
In gioco con il rinnovo dei contratti ci sono anche istituti contrattuali che vorrebbero cancellare o diritti acquisti che con la scusa del covid stanno cancellando come le mense, le pause, il cambio tuta,, i diritti sindacali come quello di assemblea,

Ma in gioco c'è soprattutto il nostro salario, la dignità operaia, il potere di acquisto e di contrattazione che i processi tecnologici andranno a ridimensionare o a barattare in cambio di ben altro

Come lavoratori e lavoratrici  non siamo piu' disposti ad accettare contratti costruiti solo per toglierci diritti e salari, per evitare che si entri nel merito dei processi organizzativi che ogni giorno sanciscono l'aumento dei ritmi di lavoro.
 
 Ben venga la riduzione oraria a parità di salario ma entrando nel merito dei processi produttivi, dell'aumento del plusvalore prodotto,. delle normative in materia di salute e sicurezza disattese. E l'obiettivo principale di un contratto dovrebbe essere quello di recuperare potere di acquisto e di contrattazione, l'esatto contrario di quanto ormai avviene da troppi anni

 

Commenti