Cosa si cela dietro i soldi della formazione alle imprese?

La formazione è da sempre carente nel sistema produttivo  e nella Pubblica amministrazione perchè per lustri si è pensato solo a ridurre il costo del lavoro, le tutele collettive ed individuali senza investire nei processi tecnologici e di ammodernamento. Una sorta di capitalismo straccione del quale, anni fa , parlo' magistralmente Luciano Gallino evidenziando le criticità dell'intero sistema e i ritardi accumulati rispetto ad altri paesi europei. Anche per questi motivi l'Italia si trova in situazioni di grandi difficoltà rispetto alla crisi e stenta a recuperare quote di Pil, a mala pena è stato raggiunto il livello antecedente alla crisi del 2008. 

Cosa si è fatto dal 2008 ad oggi? Hanno attaccato il salario, innalzato l'età pensionabile, investito ben poco nella formazione e in tempi di crisi gli Stati nazionali sono riusciti ad ottenere dalla Ue l'allentamento dei parametri del debito dovendo investire a salvaguardia delle proprie imprese, numerose delle quali arretrate. Il rischio è che la formazione venga indirizzata solo alle cosiddette eccellenze determinando la chiusura di tante attività e  conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro

Intanto le imprese potranno rimodulare  per ora solo temporaneamente, l’orario di lavoro adducendo la motivazione delle mutate p esigenze organizzative e produttive utilizzando parte del personale nei processi\attività  di formazione e riqualificazione previo accordo collettivo con le organizzazioni sindacali rappresentative entro fine dell'anno.

 Fin qui nulla di strano ma cosa si nasconde dietro alla rimodulazione dell'orario? Lo stravolgimento delle mansioni ad esempio, la formazione viene pagata con i soldi pubblici senza avere in cambio assicurazioni precise sul piano occupazionale e produttivo, non si usano gli ammortizzatori sociali ma soldi che lasceranno inalterato il salario dei dipendenti consentendo alle imprese di riorganzizare competenze e formazione. Dovrebbe esistere un progetto articolato da valutare in sede Ministeriale e atti di indirizzo e controllo che in questi anni non ci sono stati proprio per favorire la cosiddetta autonomia di impresa.

Questi soldi potranno servire poi a promuovere processi di mobilità e ricollocazione in altre realtà lavorative all'interno della Regione, si annuncia una mobilità cotta di lavoratori e lavoratrici con il beneplacito sindacale. Sono iniziati i processi di ristrutturazione e a pagare saranno sempre i  contribuenti e i lavoratori per salvare i profitti di impresa

PS

Sulle pagine de Il sole 24 ore Bonomi (confindustri annuncia la perdita di Pil superiore al 10 per cento e la perdita di 400 mila posti di lavoro......) I padroni chiedono soldi a fondo perduto con lo spauracchio dei licenziamenti. Il Pil Procapite è lo stesso di 25 anni fa, la responsabilità è delle delocalizzazioni, dei mancati investimenti e della debacle dell'intervento statale in economia. I padroni vogliono accaparrarsi i soldi del Recovery.... E sui fondi anti covid della Ue si scatenano gli appetiti della malavita e di un sistema di imprese sempre piu' malato...


 

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