Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: troppe parole e pochi fatti

Il mancato rispetto delle norme anti-infortunistiche e delle normative di prevenzione e contenimento dei contagi  sul posto di lavoro  non determinano da soli la responsabilità penale del datore di lavoro pubblico o privato che sia. Per mesi il Governo ha voluto evitare che proprio i datori di lavoro venissero chiamati in causa per i contagi avvenuti in azienda,  cosi' sono state costruite norme confuse atte che  nella stragrande maggioranza dei casi non permetteranno il riconoscimento dell'infortunio,. e  i relativi indennizzi, a molti lavoratori e lavoratrici che non potranno dimostrare dove sia avvenuto di preciso il loro contagio. Se per gli operatori della sanità il riconoscimento è quasi scontato (almeno in teoria perchè nella pratica non lo è) per molti altri la situazione è ben diversa. 
 
Eppure perfino l'Inail parla di aumenti dei contagi nei luoghi di lavoro fin dai mesi estivi

Ma , dati Inail alla mano, si lavora in condizioni sempre piu' precarie, aumentano  non solo gli infortuni specie se rapportati al numero reale delle ore lavorate ma anche le morti per infortuni e malattie contratte sul lavoro,  molte delle quali attendono anni di prima di essere considerate tali 
 
Salute e sicurezza non si tutelano solo applicando formalmente le normative, se tieni i bus o la metro strapiena di persone i rischi del contagio aumentano, se incrementi i ritmi e i tempi di lavoro gli infortuni crescono, se non chiudi le produzioni nocive alla fine provochi morti e malattie tra i lavoratori e la cittadinanza, inquini il territorio e alla lunga la popolazione contrae malattie.
 
 La regola del profitto annienta la nostra salute, la burocrazia e molti adempimenti sembrano costruiti ad arte per disconoscere diritti acquisiti

 

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