La guerra in Ucraina si ripercuote sull' Africa

Il controllo delle risorse del sottosuolo (cobalto ad esempio), la spasmodica ricerca di materie prime indispensabili per i nuovi sistemi di arma, la ricattabilità del continente nero alle prese con una lunga e inarrestabile crisi alimentare, la destabilizzazione proveniente dalle multinazionali che scatenano guerre civili interne per garantirsi il controllo di aree strategiche sono una realtà dei fatti nota quanto taciuta.

Non deve meravigliarci allora l'attivismo di tutti i paesi contendenti in Ucraina che da settimane sono in giro per i paesi africani cercando di concludere accordi commerciali (e vendite di armi ) di vario genere. 

Nè desta stupore l'attenzione del summit Nato di Madrid verso il controllo dei flussi migratori provenienti dall'Africa e i nuovi sistemi tecnologici di controllo che presto saranno adottati nel continente africano per "garantire sicurezza ai paesi Nato e occidentali" o l'insorgere di continue guerre civili interne attorno ai principali giacimenti con istanze regionali o etniche alimentate ad arte dalle multinazionali occidentali

Sentire Macron che accusa la Russia di utilizzare il grano come ricatto suona strano se pensiamo che numerosi paesi africani hanno cercato per anni di rendersi indipendenti dalla Francia concludendo accordi commerciali con Russia e soprattutto Cina che godono di ampio sostegno perchè sono corsi in aiuto quando i paesi occidentali erano invece latitanti.

La strategia Nato e Usa è oggi rivolta a recuperare anni di ritardo e l'accerchiamento di Russia e Cina prosegue anche attraverso strategie commerciali in Africa

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