Perchè diminuiscono le cause del lavoro?


Le cause del lavoro diminuiscono ? Non è finito il conflitto ma hanno cambiato le regole per favorire i padroni e imporre la pace sociale

Chi puo' esultare davanti alla diminuzione delle cause di lavoro sapendone le reali cause? La scellerata opera repressiva in materia di diritti dei Governi degli ultimi anni

 

Una delle grandi, e presunte, anomalie italiane per alcuni giuslavoristi, era legata alla eccessiva invadenza della Magistratura che avrebbe per decenni violato , o comunque ostacolato, l'autonomia di impresa e la libera imprenditoria.

Per essere chiari potremmo asserire che la forza lavoro , sempre a detta di alcuni, era protetta da eccessive e rigide tutele al contrario dell'imprenditoria.

Questa narrazione tossica ha accompagnato le riforme in materia di lavoro, un po' come quando raccontavano della flessibilità come valore aggiunto per poi ritrovarci con una forza lavoro con meno ore e contratti ultra precari.

Oggi, a distanza di anni dalla riforma Fornero, che ha riguardato non solo le pensioni ma anche i processi del Lavoro attaccando ferocemente le conquiste dello Statuto 1970, il Ministero della Giustizia pubblica le statistiche ufficiali che parlano del dimezzamento delle cause in soli 10 anni.

Ma vi siete domandati la ragione di tutto cio?

Se fai una causa e la perdi sei costretto a pagare gli onerosi costi legali, se chiedi giustizia in un'aula di Tribunale la semplice quantificazione dei costi a tuo carico,  è il motivo che porta tanti\e a rinunciare a ogni contenzioso giudiziario.

Se intenti una causa contro un licenziamento sapendo che non tornerai comunque al tuo posto , se sai che in caso di sconfitta saranno a tuo carico le spese, prima di iniziare una causa ci penserai a lungo e spesso rinunciando in partenza perchè nel migliore dei casi il cosiddetto equo indennizzo non basterebbe  a coprire le spese sostenute.

Il vero problema è allora ben altro ossia la solitudine del lavoratore davanti al padrone, la sua debolezza , o impotenza, la materiale impossibilità di esigere giustizia e di ottenerla in tempi ragionevoli e senza salassi economici.

Un processo del lavoro costruito ad arte per scoraggiare cause contro i datori è già espressione di una giustizia ingiusta, la giustizia di classe dei dominanti.

La riforma del processo in materia di lavoro non è avvenuta solo in Italia ma anche in altri paesi, ad esempio in Francia, le linee guida nei paesi Ue sono ormai sempre le stesse e rispondono ai dettami della Bce e del padronato.

Le conseguenze di queste controriforme ?

Meno cause e meno contenziosi, maggiore potere padronale, aumento delle disuguaglianze economiche e retributive, accordi tra le parti  solo a ribasso per la forza lavoro , riduzione sistematica dei diritti acquisiti ed esigibili, perdita del potere contrattuale e di acquisto, un clima in azienda pesante con i diritti sovente scambiati per pretese inaccettabili.

La riforma del processo come gli attacchi allo Statuto del Lavoro rispondevano a logiche ben precise e non eravamo davanti alla necessità di semplificare i processi in materia di lavoro, il disegno più complessivo andava colto in toto anche da parte sindacale poichè ridurre i margini di agibilità per lavoratori\trici era l'obiettivo perseguito dall'Europa dei capitali.

Per questo non c'è da esultare davanti al dimezzamento delle cause, anzi è un segnale preoccupante di quella giustizia padronale che in 40 anni ha acquistato sempre più forza e legittimità

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