La crisi ucraina: origine, sviluppi e prospettive (parte III)

 riceviamo e pubblichiamo dal GIGA

La crisi ucraina: origine, sviluppi e prospettive (parte III)


Il nuovo corso delle relazioni Est-Ovest nella fase post bipolare

Il clima di distensione consolidatosi in questa fase finale del Bipolarismo fra gli Stati Uniti e l’unione Sovietica porta alla creazione il 20 dicembre del 1991 del Consiglio di Cooperazione del Nord Atlantico (Nacc), una sede istituzionale per il dialogo e la cooperazione fra i membri della Nato e dell’ex Patto di Varsavia.

Come riportato ufficialmente dalla Nato “Il NACC ha aperto nuovi orizzonti in molti modi. La consultazione e la cooperazione politica multilaterale hanno contribuito a creare fiducia all'inizio degli anni '90, aprendo la strada al lancio del Partenariato per la Pace (PfP) nel 1994. Il programma PfP ha offerto ai partner la possibilità di sviluppare una cooperazione bilaterale pratica con la NATO, scegliendo le proprie priorità per cooperazione. L'invito ad aderire al Partenariato per la Pace è stato rivolto a tutti gli Stati partecipanti al NACC e agli altri Stati partecipanti alla Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione (divenuta nel 1995 Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione).

Il NACC è stato sostituito dal Consiglio di partenariato euro-atlantico nel 1997. Ciò rifletteva il desiderio degli alleati di costruire un forum sulla sicurezza, che includesse i partner dell'Europa occidentale e fosse più adatto alle relazioni sempre più sofisticate in via di sviluppo con i paesi partner. Molti partner stavano intensificando la loro cooperazione con la NATO, in particolare a sostegno della riforma della difesa e della transizione verso la democrazia”.

https://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_69344.htm


 Negli anni ‘90, in seguito alla dissoluzione dell’Urss, la neonata Ucraina (1991), nell’ambito di una pacifica collaborazione con la Federazione Russa, concede alle popolazioni del Donbass e della Crimea, in prevalenza russofone, una serie di autonomie quali, appunto, il libero insegnamento della lingua russa.


L’inizio delle tensioni in Ucraina

Al vertice Nato di Bucarest nell'aprile 2008, l'amministrazione statunitense guidata di George W. Bush ha spinto l'alleanza ad annunciare che l'Ucraina e la Georgia ne «diventeranno membri». Il Cremlino ha risposto immediatamente con indignazione, definendo questa decisione come una minaccia esistenziale per la Russia e promettendo di contrastarla efficacemente. Tuttavia gli Stati uniti hanno ignorato la linea rossa tracciata da Mosca a protezione della propria sicurezza nazionale e si sono spinti in avanti per fare dell'Ucraina un baluardo occidentale al confine con la Russia. Una strategia finalizzata ad avvicinare l'Ucraina all'Ue e a trasformarla in una “democrazia filo statunitense”.

Il percorso di avvicinamento dell'Ucraina alla Nato

(Tratto da “La NATO verso il vertice di Bucarest” Marzo 2008 del Servizio studi del Senato).

La Nato ha stabilito dal 1997 uno specifico partenariato con Kiev per la cooperazione in diverse materie, cui è seguito nel 2002 il Piano di azione Nato-Ucraina che mira ad approfondire la cooperazione e a incoraggiare le riforme politiche, istituzionali ed economiche in Ucraina per avvicinarla all’area euro-atlantica. Il rapporto Nato-Ucraina è stato ulteriormente sviluppato dall’Intensified Dialogue avviato nel 2005 con lo scopo di preparare Kiev a un’eventuale candidatura. Diversi alleati europei sostengono che l’Ucraina non è ancora pronta per entrare nell’alleanza, e che la stessa opinione pubblica locale non è favorevole. Altri invece, specie gli Usa ritengono che le condizioni del paese e il sostegno popolare siano gli stessi di Slovacchia, Albania ecc



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