Qualche domanda sul prossimo contratto nazionale delle Funzioni locali...

 Intervista ai delegati Cub degli enti locali Toscana

d quale contratto vi aspettate?

E' ormai acclarato che i contratti, indistintamente pubblici e privati, saranno rinnovati con la sostanziale e ulteriore perdita economica, nel migliore dei casi arriveremo ad incrementi del 4,5% mentre solo quest'anno il costo della vita è cresciuto del 6,5% tra rincari delle tariffe e aumento dei prezzi. Le conseguenze della guerra su salari e pensioni sono evidenti, il costo dei generi alimentari e dei prodotti energetici determina l'aumento del costo della vita e ancor prima dei costi di produzione, i salari sono da decenni privi di un meccanismo che li adegui automaticamente al reale costo della vita come accaduto negli anni neo keynesiani.

Come siamo arrivati alla decrescita salariale che imperversa da oltre 20 anni in Italia?

Con innumerevoli contratti i cui aumenti sono stati dettati dal codice Ipca, da un sistema costruito apposta per contenere il costo del lavoro, senza dimenticare poi gli scambi diseguali tra salario e welfare aziendale, gli aumenti teorici di alcuni istituti contrattuali senza poi finanziarli nel contratto nazionale e costringendo di fatto le Rsu a scegliere tra la salvaguardia della produttività generale e l'aumento di alcune indennità. In questi ultimi 3\4 anni abbiamo visto aumentare indennità solo impoverendo la produttività generale, legittime richieste hanno finito con il dividere ulteriormente la forza lavoro negli enti locali costringendo le Rsu a un ruolo di mediazione continua che alla fine non produrrà alcun risultato se non quello di indebolire il potere contrattuale

Torniamo al contratto...

Da un comunicato stampa diffuso della Fp Cgil apprendiamo delle trattative in corso per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali con ben pochi risultati fin oggi ottenuti, ci preme ricordare che la forza lavoro sarà chiamata a ratificare un contratto già scritto e a quel punto non ci sarà alcuna possibilità di intervenire modificandone alcune parti. Vi sembra democratico questo meccanismo , iniquo, che chiama la forza lavoro a dare un giudizio a cose fatte e non nel corso delle trattative? Noi pensiamo di no e alla perdita del potere di acquisto si aggiungerà la perdita di potere contrattuale accrescendo la distanza tra sindacati e forza lavoro, i sindacati sono ormai attenti solo a soddisfare esigenze di alcune figure professionali scollegandole di fatto da una rivendicazione generale.

Da tempo si parla del nuovo sistema di classificazione del personale: come restituire dignità e forza ad alcune figure professionali? La scelta potrà essere quella di riconoscere loro una indennità nazionale o invece sarebbe preferibile pensare ad un inquadramento in fascia superiore? E queste scelte, pur legittime, in molti casi, graveranno sulla complessiva dinamica contrattuale del personale enti locali....

Per noi agenti di Pm ed educatrici devono stare dentro il ccnl enti locali ma dando risposte reali ed efficaci a tutte le problematiche fino ad oggi senza risposta. Che gli agenti di Pm non abbiano le stesse tutele delle altre forze dell'ordine è vergognoso come fallimentare è stato l'utilizzo securitario della Polizia locale a cui per altro attribuiamo l'aumento degli infortuni sul lavoro.

Al contempo le educatrici subiscono le conseguenze del crescente disimpegno degli Enti locali in materia di educazione e la carenza di personale determina il deteriorarsi delle condizioni lavorative.  Molti Comuni stanno dismettendo le scuole materne statalizzandole o esternalizzano la gestione degli asili nido. Su questo il sindacato ha qualcosa da dire e soprattutto cosa pensa di fare per ostacolare concretamente questi processi? Per noi i nidi dovrebbero essere servizi educativi non a domanda individuale, diminuirebbero le tariffe aumentando i posti a disposizione (siamo in Europa tra i paesi con minore offerta di posti negli asili nido), servirebbero investimenti pubblici e aumento della spesa , l'esatto contrario di quanto fatto negli ultimi decenni.

La nostra impressione è che si vada avanti ancora una volta con indennità che graveranno sul fondo della produttività, istituti contrattuali che alla fine monetizzano alcune figure senza riconoscere loro il giusto inquadramento economico che poi si ripercuoterà positivamente sui contributi previdenziali di domani e al contempo si va costruendo una macchina organizzativa sempre più verticistica

Quali sono le vostre proposte? 

  • in primis rivendicare aumenti contrattuali non più calcolati sul codice Ipca, aumenti in linea con  l'aumento del costo della vita
  • prevedere sempre  e comunque il finanziamento (da non conteggiare dentro gli aumenti contrattuali) degli istituti contrattuali da incrementare al fine di non erodere la produttività generale (la logica della coperta corta sembra essere la filosofia che guida i rinnovi contrattuali nella Pa)
  • riconoscere le figure professionali con inquadramenti in fascia superiore
  • prevedere meccanismi certi e automatici per incrementare il fondo della produttività che invece è stato eroso. Per noi la rivendicazione della quattordicesima mensilità resta una ipotesi concreta e senza dubbio migliore della cosiddetta produttività, In questa ottica urge superare  i meccanismi della performance che negli anni hanno solo creato disparità di trattamento e malcontento, nati per dividere la forza lavoro e non premiarla
  • Infine urgono maggiori opportunità per le progressioni orizzontali e verticali senza alcun tetto sul numero delle Peo nella vista lavorativa, prevedere Peo per chi da più tempo è fermo, superare le Sentenze della Magistratura contabile che limitano il numero delle progressioni 


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