Una estate caldissima ed elettorale

 La caduta del Governo Draghi era nell'aria da settimane, attribuirne le responsabilità al solo Mov 5 Stelle è fin troppo facile visti i terremoti avvenuti anche in altri partiti.

Il Governo tecnocrate, atlantista, filo Usa, voluto dalla Ue e da Confindustria aveva guadagnato trasversalmente proseliti, se Gelmini e Brunetta escono da FI vuol dire che le contraddizioni sono ovunque, in ogni schieramento partitico visto che i silenzi di molti suonano come una tacita dissociazione verso la caduta di Draghi e la condotta di alcuni partiti che hanno staccato la spina.

Il Pd diventa il paladino di Draghi, il centro sinistra si presenta ormai in totale subalternità a politiche di stretta osservanza Nato, di rispetto delle politiche di contenimento della spesa senza mai andare a discutere in termini reali di problemi quali le disuguaglianze, i diritti sociali, il lavoro e il welfare. Agli occhi dell'opinione pubblica non avere fatto cadere il Governo Draghi porterà, fino alla smentita, ben pochi consensi aggiuntivi.

Entro Ferragosto si presenteranno i simboli, si andrà al voto il 22 Settembre e nel frattempo il Governo Draghi dovrà sciogliere alcuni nodi che presuppongono qualcosa di più della ordinaria amministrazione con decreti attuativi delle leggi delega ancora da approvare, senza dubbio i decreti legati al Pnrr.

E  chi pensa che l'area degli sponsors di Draghi formata da Brunetta, Calenda,  Renzi, Toti e Di Maio conquisti consensi sarà probabilmente smentito a urne chiuse. Molto dipenderà dalle scelte dei poteri forti che sappiamo essere trasversali ai due schieramenti

Ma perchè è caduto il Governo Draghi?

  • Perchè non esisteva da tempo la maggioranza, erano divisi sul fisco, sulle politiche del lavoro, sulle misure di contenimento dell'inflazione, sulle strategie energetiche, su come stare dentro la Ue e la Nato sapendo, tutti indistintamente, che la guerra in corso, ha ripercussioni negative sull'economia di alcuni paesi come appunto l'Italia.
  • Draghi avrebbe voluto la liberalizzazione dei taxi ma la Lega ha bloccato ogni decisione come è avvenuto con il Mov 5 Stelle sul reddito di cittadinanza.

Si va a una campagna elettorale confusa e urlata che in ogni caso lascerà fuori le questioni dirimente, in un clima repressivo sancito dall'ennesimo arresto di sindacalisti della logistica, con tanti rinnovi contrattuali che saranno di almeno due punti inferiori all'aumento del costo della vita.

E una volta terminata la debacle elettorale, la stretta repressiva si accentuerà in vista del prossimo autunno coinvolgendo tutte le realtà impegnate nelle lotte sindacali e sociali, giusto a ricordare che il peggio deve ancora venire



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