Se la Pubblica amministrazione perde 267 mila dipendenti.....

 La voragine dei posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione era, a rigor di logica, prevista da anni ed eravamo nella condizione di intervenire in anticipo onde prevenire ricadute negative sui servizi al cittadino. Se basta guardare ai dati contributivi e all'età anagrafica dei dipendenti per capire chi e quando va in pensione da qui ai prossimi 5 o 10 anni, i problemi sono allora ben altri, nessuno potrà attribuire alla pandemia le cause delle mancate assunzioni, tutto dipende invece dalla volontà dello Stato, dalle norme che limitano le facoltà assunzionali.

Gli imprenditori e la classe politica che piangono sulle inefficienze sui ritardi rispetto al Pnrr sono gli stessi coccodrilli che per lustri hanno ritenuto gli uffici pubblici inutili o quasi tanto da disinteressarsene. E cosi' ci siamo trovati con la forza lavoro più vecchia, meno formata (almeno in alcuni settori), più stressata e meno pagata nei paesi Ue.

Per alcuni le recenti dimissioni di personale neo assunto sarebbero la causa della maggiore attrattiva, in termini economici e motivazionali, dei settori privati rispetto a quelli pubblici, il posto sicuro non sarebbe attrattivo come per i nostri padri o nonni.

Fin qui luoghi comuni ma poche considerazioni serie e inappuntabili, ergo

  • il rafforzamento amministrativo della Pa dovrebbe partire dalla adozione di un rigido turn over che oggi invece non esiste più, stabilire immediate assunzioni con entrata in ruolo di personale almeno 3 mesi prima dei pensionamenti per gli opportuni passaggi di consegne
  • se si pensa di cambiare la Pa con una revisione sic et sempliciter dei profili professionali si va poco lontano, esiste invece una macchina burocratica alimentata dal crescente potere di dirigenti e dalla perdita del potere di acquisto e di contrattazione sindacale. E non dimentichiamo la madre di tutti i problemi ossia quella performance che non aiuta la competitività della Pa ma solo la competizione interna e il clientelismo senza portare beneficio alcuno
  • dal 2009 al 2020 la Pa ha perso 267 mila posti di lavoro tra blocchi di assunzioni totali e parziali, mancate assunzioni, elefantiaca macchina concorsuale ma soprattutto per regole imposte dai Governi che limitano la spesa pubblica. I ritardi nella adozione del Pnrr partono da questi dati e sempre dagli stessi sono imprscindibili
  • le facoltà assunzionali di Province e Città metropolitane devono fare i conti con il Bilancio e quindi solo sulla carta potranno essere banditi determinati concorsi per mancanza di copertura economica
  • Alcuni centri studi, legati anche a prestigiose Banche, hanno individuato nelle regole inique e restrittive che disciplinano l'Ente locale la causa delle mancate assunzioni, se oggi manca personale la causa è da attribuire a quel falso equilibrio tra entrate e uscite dettate dal Pareggio di Bilancio che in sostanza ha decretato la perdita di infermieri, medici, impiegati. Se le assunzioni arrivano con il contagocce la responsabilità è del sistema politico e sindacale che ha deciso di far funzionare ai minimi termini la macchina amministrativa , ridurne gli organici e i fondi a disposizione e si è adoperato in tal senso per lustri. Se e chi volesse invertire la tendenza degli ultimi 20 anni conosce già i problemi e potrebbe partire spedito a risolverli, non ci sono alibi di sorta soprattutto per quanti sanno e fanno orecchi da mercante


Commenti