Non si affitta agli immigrati....
I più vecchi si ricorderanno di quando erano affissi questi cartelli alle porte delle case, avveniva nelle città del Nord Italia ove affluiva un esercito industriale di riserva alla ricerca di un posto nelle fabbriche, poveri migranti che avevano abbandonato una condizione di miseria nelle campagne meridionali.
Questi cartelli oggi non si trovano affissi ma capita sovente di sentire da proprietari e agenti immobiliari che preferibilmente si locano immobili agli autoctoni e non agli stranieri.
E' il frutto di una società malata che ha smarrito l'insegnamento del passato e alimenta un razzismo che i padroni invece avversano perchè hanno bisogno di manodopera sottopagata, costretta ad accettare condizioni di vita e di lavoro precarie per conservare il permesso di soggiorno.
Nascono in questo modo i processi di speculazione immobiliare con case, spesso impropriamente definite tali, affittate a prezzi esorbitanti e senza regolare contratto, ai quali aggiungere le dinamiche di sfruttamento della forza lavoro migrante.
Quanto accade ai migranti oggi è già successo ai meridionali , sta alla nostra intelligenza trarre insegnamento dal passato per affermare la necessità e l'urgenza di unire i salariati e le classi sociali meno abbienti rimuovendo le gabbie etniche.
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