La distruzione delle case palestinesi è un atto di guerra contro la popolazione civile

A partire dal 1947 fino ai nostri giorni si stimano oltre 131mila case palestinesi  abbattute in Israele e nei Territori occupati con motivazioni di ordine pubblico, si parla esplicitamente di “necessità militari” di " mancanza di permessi". 




In realtà la demolizione delle case è una vera e propria  ritorsione sulle famiglie dei palestinesi  di resistenti individuati come protagonisti di azioni contro l'occupazione Israeliana. Questa politica viola, sotto gli occhi sonnolenti delle Nazioni Unite, il diritto internazionale e viene considerato un autentico crimine di guerra.

Anche Amnesty International  accusa Israele di violare i diritti internazionali, la distruzione di casa ha due obiettivi: incutere paura e disperdere la popolazione palestinese soppiattandola con coloni ebraici. Ad oggi sono sei milioni i palestinesi rifugiati e le demolizioni proseguono con cadenza quotidiana 

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