Bandiere di Pace

 Bandiere di Pace

di Laura Tussi

 

BANDIERE DI PACE

 

Il movimento del popolo che ha protestato contro la barbarie e ha contestato, con l’affissione di bandiere e con le manifestazioni, le guerre in medio oriente e non solo, e che ha protestato e preso posizione contro il riarmo dell'Europa, nasce da un sentire o meglio da un sentimento laico di valori e di credi in cui si rispecchia soprattutto un certo mondo cattolico e l’area di sinistra. 

Una presa di coscienza collettiva e principalmente individuale che ha interessato e investito le coscienze di ognuno di noi, donne e uomini, divenuti attori e costruttori di pace nel quotidiano del presente, nel qui ed ora, hic et nunc.

Il valore di questo sentimento universale e mondiale di pace consiste, in primis, nell’osservare e constatare che ogni soggetto singolo, ogni individuo è ontologicamente promotore di pace, in quanto essere pensante e comunicativo e raziocinante: la pace negli affetti, il confronto costruttivo nelle relazioni, l’interscambio positivo negli ambiti di lavoro, nelle istituzioni, nella scuola. Insomma nell’attualità del vivere ordinario e di ogni giorno.

Passo per passo, momento per momento, ogni persona per la pace diviene creatrice di accordo e conciliazione, fautrice di bene e portatrice intrinseca di valore, di pace. Un ideale universale e umano che viene calpestato dalle prepotenti decisioni governative, dettate dalle più bieche ragioni di stato di molti “presidenti di governo”, sospinti da volontà estremamente nazionaliste, da manovre imperialiste miranti a conservare, in una logica schiacciante e capitalistica, il potere sul mondo.

Il “Dio petrolio” funge da pretesto per queste manovre belliche di menti votate alla barbarie, ottenebrate dall’arrivismo più esasperato, a discapito delle vite umane e della dignità dell’umanità.

Abbiamo assistito a bombardamenti ed evoluzioni belliche, meglio considerabili come messeinscene di conflitto tra i grandi della terra, che alla fine si spartiscono “il bottino”, dietro occulte connivenze, a discapito del popolo sottomesso, senza considerazione per il valore dell’umanità e per l’integrità della stessa.

L’età contemporanea, l’era planetaria attuale, esige la risoluzione di esigenze e problematiche ben più pressanti delle guerre, che non coincidono con politiche distruttive ed omicide antiumanitarie, o con lo sterminio e sottomissione di un nemico considerato negativo ed inferiore perché “altro” e “diverso” dal modello di un Occidente supposto emancipato, e presunto essere aperto al progresso.

Le questioni pressanti da risolvere e i gravi problemi planetari sono ben altri rispetto alle spietate logiche belliche vendicative, intrise di orgoglio e superbia nazionalista: dalla grave situazione di degrado ambientale del pianeta, alla ricerca di energie alternative, alla risoluzione della fame nel mondo, allo stop dell'escalation nucleare.

La globalizzazione economica viene perseguita a tutti i costi, anche con mezzi illegittimi, ma possiede una crepa incolmabile: la crescita della coscienza dell’umanità intera.

La pace è condivisione di idee, di valori, di opinioni con il fratello, amico e compagno è confronto e costruzione di progetti e speranze, di gioie e dolori, di successi e delusioni, è portare gli uni il peso degli “altri” tramite la tenerezza della dedizione, del dono. 


La pace è futuro e sarà promotore ed attore di pace chi gioiosamente raggiungerà la meta della condivisione di ogni alterità e diversità nell’altro da noi. Non costruiremo pace se non siamo in grado di trovarci ricchi e importanti gli uni per gli altri, nelle nostre reciproche ed imprescindibili differenze e unicità

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