Verso le RSU 2025 Amministrativi negli Enti locali: quali sono i problemi da risolvere?
CUB Pubblico Impiego COMUNE PISA
Amministrativi:
quali sono i problemi da risolvere?
Carenza di personale
Lungi da un effettivo snellimento della burocrazia, il
personale amministrativo è quanto mai essenziale per la redazione degli atti
e il corretto e puntuale esito dei
procedimenti, eppure in ogni direzione c’è una notevole carenza di personale,
nonostante i concorsi espletati tre anni fa.
Infatti, quei concorsi sono stati indispensabili perché
si era verificato nei due anni precedenti un esodo ( a causa di pensionamenti
soprattutto per raggiunti limiti di età), ma non hanno comunque colmato del
tutto la carenza numerica di personale che continua ad aumentare per due motivi paralleli: i pensionamenti ma
anche e forse soprattutto, le dimissioni per preferenza di altri Enti in
seguito a scorrimento di graduatorie in concorsi vinti contemporaneamente a quello
per il Comune di Pisa. Da una parte i bassi salari negli Enti locali, se
confrontati con quelli di altri comparti pubblici, dall’altra anche ulteriori
motivi dietro a queste dimissioni sui quali l’Amministrazione dovrebbe aprire
una profonda riflessione
Lavoro agile
Probabilmente a causa di una visione retrograda e
medioevale del lavoro agile, si può assistere a riunioni organizzate da
Dirigenti ansiosi che cercano in tutti i modi di disincentivare l’utilizzo
dello smart working. Sembra essere una gentil concessione e
non un diritto della lavoratrice, che deve organizzarsi con i colleghi per
garantire la presenza di almeno due persone in ufficio mentre in qualche
direzione non può usufruire dello smart working se non in giornate di 6 ore.
Ciò comporta anche disparità tra colleghi appartenenti a direzioni diverse, e,
in certi casi, addirittura tra uffici della stessa direzione. In un caso è
stato perfino detto che, se vi saranno lamentele per l’assenza di personale in
ufficio scatteranno provvedimenti disciplinari. Insomma, si partecipa a un
bando, si fa domanda, ci viene concesso lo smart working, si scrive il
progetto…e poi comunque ci vengono imposte ulteriori limitazioni! Eppure siamo
a conoscenza di realtà nelle quali, addirittura, lo smart working è previsto
per tutti i dipendenti negli stessi giorni proprio allo scopo di risparmiare
sulle spese vive di apertura dei locali (Regione toscana).
Il lavoro agile è un diritto non una concessione! Può
aiutare molte famiglie a gestire al meglio situazioni dove vi sia un parente
con disabilità, dei bambini piccoli e ovviamente lavoratori con problemi di
salute.
E non è vero – va sfatata questa illazione - che il
dipendente a casa non lavora perché, anzi talvolta si lavora anche di più.
Temperature negli uffici
d’estate
Le temperature di alcuni uffici nel periodo estivo sono
insostenibili. Sono stati richiesti dei sopralluoghi proprio per valutare la
vivibilità di certi ambienti, ma a nulla sono servite le varie segnalazioni
fatte. Ove presenti i climatizzatori sono assolutamente vetusti o di potenza
insufficiente. E fin dalla primavera direzioni e Datore di lavoro dovrebbero
predisporre una ricognizione con acquisto di impianti ma ogni anno si rinvia la
soluzione del problema
“Tutti i lavoratori hanno diritto a un ambiente in cui i
rischi per la loro sicurezza siano adeguatamente gestiti e la temperatura è uno
dei fattori di rischio che i datori di lavoro devono valutare prioritariamente”
– queste le parole dell’Assessore provinciale al lavoro, Achille Spinelli.
Le alte temperature possono rendere l’ambiente poco
confortevole, con conseguente sensazione di oppressione, aumento dello stress e
dell’irritabilità delle persone e perfino con una diminuzione della
capacità lavorativa, controproducente per il buon andamento della P.A.
Secondo uno studio dell’Organizzazione Internazionale del
Lavoro (OIL), la produttività scende con temperature superiori ai
24-26°C e si riduce del 50% al superamento dei 33-34°C. Molti dei nostri uffici
raggiungono tranquillamente i 30° che non possono essere gestiti con banali
ventilatori.
Anche su questo troppo spesso i vertici dirigenziali, per
non parlare della politica, fanno orecchie da mercante!
Formazione quale???
La formazione è totalmente insufficiente, per non dire
assente, il budget assegnato è del tutto inadeguato. La formazione sovente
viene demandata a videoregistrazioni che, ovviamente, non prevedono la
possibilità di porre domande o richiedere chiarimenti. I benefici di una buona
formazione sono tanti: incremento delle competenze, miglioramento della
motivazione e dell’impegno e quindi miglioramento delle prestazioni individuali
e aumento della produttività e dell’efficienza, che ricadono, tra l’altro, anche
sul miglioramento dell’immagine dell’ente e dei suoi amministratori.
Questa Amministrazione, poco lungimirante, non sa
valorizzare il proprio personale, non lo sa qualificare, non lo sa gratificare
e, a questo punto, si deve riconoscere che non lo sa nemmeno usare a proprio
vantaggio! E molti dirigenti si adeguano a questa situazione!
Assegnazione ad uffici non
adeguati
Spesso i dipendenti
vengono assegnati a uffici per i quali non hanno alcuna preparazione o
propensione, senza che si tenga conto, con un colloquio ben fatto, di quali
siano le competenze, le esperienze maturate, gli interessi del dipendente.
Serve un posto
all’anagrafe e tu hai esperienza nel giornalismo?! Poco importa, vai
all’anagrafe. Hai una laurea in materie umanistiche e artistiche, conosci
qualche lingua straniera e forse potresti dare un buon contributo agli uffici
Cultura e Turismo, e invece… vai all’anagrafe, e, forse, un ragioniere va alla
Cultura… In troppi vivono questa realtà che genera frustrazione, disinteresse,
insoddisfazione. La fatidica ricognizione delle competenze e dei titoli studi
annunciati anni or sono è finita nel dimenticatoio. Non si capisce – oppure sì…
- il criterio con il quale si ragioni. In ogni caso, quando i dipendenti
operano in un contesto per loro motivante, si riscontra un aumento
dell'efficienza e della produttività, e, se si sentono valorizzati e coinvolti,
addirittura un attaccamento e un senso di appartenenza all’Ente.
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