Un nuovo paradigma educativo
Un nuovo
paradigma educativo
di Laura Tussi
L'altro diventa sempre più un nuovo paradigma dell'educazione nella società multietnica.
La differenza è valore, risorsa, diritto verso
un'etica della reciprocità.
La differenza è l'inalienabile diritto di ogni persona ad attuarsi e ad
espandersi con la sua identità, nelle reciprocità relazionali, affermandosi
come umanità ed unità identitaria, differente non solo dagli altri, ma anche da
se stessa, al fine di non deteriorarsi nel conformismo e nella ripetizione
solipsistica. Dalla percezione negativa dell'altro scaturisce paura e
insofferenza, intolleranza e razzismo, mentre da un'accettazione positiva può
scaturire un incontro nuovo, un cambiamento, una speranza, perché solo con il
coraggio di ripartire dall'altro, dal volto altrui è possibile impegnarsi, al
fine di creare le condizioni per il passaggio dall'umanesimo del soggetto
all'identità dell'altro, dalla logica dell'individuo alla cultura della
differenza, dall'etica del soggetto al principio dell'alterità, dal singolo
alle comunità.
L'etica dell'altro è l'espressione con cui si
riassumono gli atteggiamenti di responsabilità, accoglienza, prossimità,
solidarietà.
L'incontro con l'alterità è il problema del futuro, con cui affrontare in
modo positivo e fruttuoso la modernità. Nell'età postmoderna, il singolo
non avrà un centro né una periferia, in quanto ogni popolo potrà custodire la
propria identità e sentire gli altri in una reciprocità che non porta alla
contaminazione dell'ideologia del potere, del dominio e della
sopraffazione.
La riflessione in merito ai temi dell'alterità, della
differenza, della relazione intersoggettiva e interculturale propone il concetto di reciprocità, come
paradigma della relazione fondata sul valore della differenza, nell'aspirazione
ad un'esistenza completa con e per agli altri.
La presenza del diverso a scuola a volte genera conflitti e pone in crisi
il normale funzionamento del sistema educativo.
Compito dell'istituzione scolastica è educare alla
differenza, all'altro, al diverso, per creare presupposti di una cultura
dell'accoglienza e per impedire l'omogeneizzazione culturale, dove la scuola si
ponga il sostanziale obiettivo di educare a considerare il diverso non come un
pericolo per la propria sicurezza, ma come risorsa per la crescita
interculturale e valoriale.
L'apertura al diverso è la dimensione fondamentale di una persona libera,
capace di sostenere l'insicurezza del relativo e dell'incerto.n La
pedagogia della differenza supera l'etnocentrismo educativo che si esprime
sperimentando quotidianamente la scuola come comunità di diversi, che non
emargina chi non è uguale e chi non è in grado di seguire il ritmo dei
migliori. Gli obiettivi educativi di una scuola che si prefigge di educare
alle differenze consistono nel presentare la varietà e la diversità delle culture
non come un limite, ma come fonte di arricchimento, perché la differenza non è
un elemento da tollerare, ma un bene da tutelare e da valorizzare.
La scuola ha l'obiettivo di agevolare una sempre
maggiore coscienza del valore dell'identità culturale, per poter innestare su
questa graduale acquisizione l’educazione al dialogo tra le culture e
alla cooperazione tra i popoli, formando nei giovani l'atteggiamento di
rispetto per l'altro, nella differenza e nell'alterità.
Nella relazione educativa ed interculturale risulta sempre più centrale
l'ascolto, per cui la comunicazione educativa avviene a partire dall'altro, in
un atteggiamento orientato all'accettazione e all'ascolto attivo, con domande
di interazione colloquiale aperta e contestuale.
Il rapporto con l'altro non implica la rinuncia alla
propria verità e ai propri valori, che verranno affermati, testimoniati e
rivalutati con efficacia, in una convinzione di grande rispetto per la verità e
i valori della convivialità e della condivisione, in prospettive di reciprocità
relazionali. L'atteggiamento di ascolto attivo e la pratica del dialogo
conducono i soggetti della relazione educativa alla ricerca comune, dove i
ruoli e le competenze rimangono distinti, nel senso profondo dell'avventura umana,
del viaggio di scoperta e di crescita e nell'ambito di contesti conviviali ed
interculturali. Insieme alle lezioni frontali, ai compiti in classe, alle
interrogazioni, nella prassi didattica, vengono sperimentate altre metodologie,
altre tecniche di animazione, altri strumenti di coinvolgimento che incidono
profondamente sulla relazione educativa e la rinnovano.
Nella scuola si sono moltiplicate esperienze
significative di innovazione metodologica e strumentale, dai giochi di
cooperazione e di simulazione, dalla scrittura collettiva al brainstorming, che
agevolano le competenze di confronto, ascolto, di dialogo e interazione
colloquiale con le reciproche peculiarità identitarie, in quanto in ogni
attività scolastica si sperimenta una trasmissione culturale.
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