Divisioni parlamentari in nome delle armi
Il Parlamento europeo ha votato la risoluzione che dà il via al grande riarmo comunitario a partire dal ReArm Europe che vale 800 miliardi.
L'Eurocamera approva con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti, senza discussione alcuna in Parlamento e senza prima avere diffuso il testo del Libro Bianco sul futuro della difesa europea. E' possibile per i 27 paesi membri contrarre prestiti per 150 miliardi di euro a carico del bilancio della Ue, prestiti destinati a favorire l'acquisto di armi.
Il Parlamento ha votato una risoluzione importante, per giustificare il loro operato qualche parlamentare l'ha definita non vincolante per la Commissione, ma questo atto riguarda presente e futuro della politica di difesa o se preferiamo chiamarla con il suo nome politica di guerra e di riarmo.
I vari emendamenti presentati e bocciati cercavano di edulcorare un testo per presentarlo in una veste errata ma accettabile nel proprio paese, chi voleva farlo passare come una enunciazione pacifista, chi invece una scelta obbligata della Ue per difendersi da minacce straniere
Quello che a detta di parlamentari della destra doveva essere il Piano di difesa Ue è solo il piano di Riarmo, ci sono poi evidenti spaccature tra chi invoca un esercito comune europeo e quanti invece esultano per avere fondi a disposizione di ogni singolo stato per il progetto di riarmo.
La UE è spaccata, un esercito europeo non nasce dall'oggi al domani, anche gestendo in sinergia l'industria bellica per molti anni determinante sarà la dipendenza dalle forniture Usa per ogni componente dei sistemi d'arma di ultima generazione. Ma i titoli azionari delle imprese di armi e della tecnologia avanzata crescono e raggiungono livelli mai visti.
Quello che conta è in sostanza il risultato ottenuto nel Parlamento Europeo a larga maggioranza e senza un vero dibattito parlamentare, una discussione nei singoli Stati, decisioni assunte in fretta e furia, E non potevano allora mancare spaccature in seno al centro destra che al centro sinistra, parlamentari della Lega hanno votato contro la risoluzione, quelli di Fdi a favore, metà del Pd si è astenuto come richiesto dalla segreteria del Partito e gli altri hanno votato a favore con la chiara volontà di delegittimare anche la guida attuale del partito (e non a caso sono tornati in campo vecchi esponenti dell'Ulivo sostenuti da importanti organi di stampa e di comunicazione)
Vergognoso il ricorso all'art. 122 del Trattato per negare la discussione in aula e il diretto coinvolgimento del Parlamento europeo ma la vera vergogna è il silenzio che ha accompagnato questa votazione che sancisce la nascita del partito unico della Guerra, del riarmo, per riconvertire l'economia civile a fini militari tagliando spese sociali e presto inaugurando una nuova stagione di privatizzazioni
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