Lettera aperta al Pd di Cascina

Nelle ultime settimane abbiamo intrapreso, con soggetti politici, sindacali e collettivi di lavoratori dei beni culturali che hanno dato vita a una campagna che culminerà nella manifestazione nazionale di Ottobre, un percorso ostico ma necessario:riportare al centro dell'agenda politica le questioni culturali a partire dal riconoscimento dei lavoratori da anni sottopagati o "costretti" a prestare gratuitamente la loro opera.

Allo stesso tempo, sempre a Pisa, abbiamo evidenziato sprechi e spazi inutilizzati proponendone un uso a fini culturali e sociali.

Nei giorni scorsi è uscita la notizia della riduzione del contributo ministeriale al Teatro di Cascina.

Premettiamo che da parte nostra non esiste alcuna simpatia politica per la Lega, anzi molti di noi sono stati in piazza contro Salvini o per chiedere le dimissioni di Buscemi.

Ma dal comunicato stampa del Pd di Cascina si evince una certa soddisfazione per i mancati finanziamenti raggiunti , una sorta di riconoscimento del cattivo operato dell'attuale direzione del teatro incaricata dalla sindaca di Cascina.

A noi questa soddisfazione sembra fuori luogo perchè sposa in toto l'operato precedente gestione , a guida Pd, che a nostro avviso ha commesso altri errori, non ultimo quello di gestire la politica del personale a colpi di provvedimenti disciplinari e licenziando un lavoratore o indirizzando ogni scelta verso  quel  riconoscimento  di teatro a rilevante interesse culturale che invece non è stato ottenuto.

Il venir meno di finanziamenti puo' avere ripercussioni negative sui posti di lavoro perchè i teatri vivono di finanziamenti pubblici e non sono autosufficienti nè potrebbero esserlo.

Di questo non troviamo traccia nel comunicato del Pd, solo l'uso della notizia per polemica con la Lega . Alla Lega non vanno fatti sconti ma la critica feroce deve partire dal considerare anche i lavoratori e le lavoratrici che invece sembrano essere dimenticati dalla nota del Pd.



Dal si

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