Comune di Pisa: un piano di fabbisogno che non convince

Facoltà assunzionali e limiti di spesa sono i principi guida che animano i cosiddetti Piani di fabbisogno fermo restando che la normativa concede alle amministrazioni locali la possibilità di rivedere anno per anno i profili professionali giudicati indispensabile per l'Ente, il che potrebbe anche indurre a valutazioni negative sui concorsi banditi e sulle scelte operate a monte. 

Fino a quando domineranno incontratati gli obiettivi di Mandato dei primi cittadini il reale fabbisogno di personale negli Enti locali continuerà a non trovare risposte. E il Decreto Crescita del 2019 ha abolito di fatto il turn over prevedendo ampia discrezionalità in materia di fabbisogno di personale.

Fermo restando che in tempi pandemici la sola deroga ai tetti di spesa vale, inspiegabilmente, per le assunzioni a tempo determinato per la Polizia locale, chi ci dirà se le assunzioni andranno a coprire le effettive carenze di organico? 

E chi puo' dimostrare la validità di un Piano che per legge non è indirizzato a colmare i vuoti di organico sostituendo un tecnico con un tecnico, una educatrice con altra educatrice, un amministrativo o agente di Pm con analoghe figure professionali? 

E una volta effettuate le assunzioni, chi potrà avere la certezza che i nuovi arrivati andranno nei settori in sofferenza o ogni decisione verrà invece demandata al Segretario Generale e al dirigente del personale che potranno anche non tenere conto delle richieste dirigenziali e sindacali e delle sofferenze dei singoli uffici e servizi?

E come la mettiamo con il personale che appena insediatosi viene  dopo poche settimane trasferito ad altri incarichi per motivi non certo oggettivi ma cosi' discrezionali da stridere con la semplice ragionevolezza?

 E che dire dell'assenza di un piano di formazione destinato alla totalità del personale?

Nei giorni scorsi il Comune di Pisa ha approvato il nuovo Piano di Fabbisogno, in attesa dei concorsi si dice che ricorreranno alle mobilità interne che a loro volta non sono soggette a regole condivise ma a principi discrezionali. E qui la coperta diventa troppo corta perchè ogni settore è di per sè in grande sofferenza dopo anni di blocco delle assunzioni e concorsi banditi per un numero di posti inferiori alle uscite  avvenute con i pensionamenti.

Per quanto riguarda le assunzioni a tempo determinato sono prese in considerazioni solo le necessità di alcuni settori (per lo piu' servizi educativi e Pm) mentre non vengono contemplati altre direzioni dove il ricorso al tempo determinato sarebbe stato di aiuto per sopperire a carichi di lavoro divenuti insostenibili per il personale in organico o per avviare processi innovativi e di trasmissione delle competenze.

Ci sono poi cambiamenti rispetto alle assunzioni previste nel vecchio piano Triennale (ad esempio l'assunzione di due dirigenti tecnici per il 2020 e poi annullata), cambiamenti che avrebbero meritato quel confronto con la parte sindacale mai avvenuto nonostante reiterate richieste .

La spesa di personale continua ad essere in calo e si attesta comunque molto al di sotto dei tetti massimi previsti dalla normativa vigente per gli Enti locali. Per i prossimi anni è prevista invece una inversione di tendenza, ma in ogni caso il rapporto tra spesa di personale e spesa corrente continuerà a decrescere da qui ai prossimi anni.

Il Piano di Fabbisogno approvato dalla Giunta Conti è il migliore di quelli possibili? 

Nutriamo seri dubbi, siamo certi che ancora una volta si approvi un Piano senza confronto con i lavoratori e le lavoratrici e la Rsu, non si diano risposte adeguate ai reali fabbisogni e all'aumento dei carichi di lavoro, non si costruiscono percorsi di formazione e di aggiornamento, ad oggi  poi sono ancora troppi i settori in sofferenza e gli stessi criteri di mobilità interna  appaiono alquanto discutibili. 

Sindacato di base Cub Comune di Pisa





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