Un ministro all'altezza?

 Una volta tanto usiamo l'ironia, per quanto scontata, a poche ore dalla nomina di Renato Brunetta a ministro della Pubblica Amministrazione. Non c'è che dire un Ministro all'altezza di cui è bene ricordare le gesta di pochi anni fa.

Già ministro della Pubblica amministrazione, nel 2008,. porta il suo nome la riforma che prevedeva la divisione in fasce dei dipendenti pubblici stabilendo che una parte degli stessi non avrebbe percepito il salario accessorio, la cosiddetta produttività. Una filosofia che mirava ad alcuni obiettivi: sancire il fatto che il salario di secondo livello diventasse a tutti gli effetti in premio da accordare in misura differenziata e discrezionale penalizzando una buona parte dei lavoratori e delle lavoratrici. Poi, sempre in nome della lotta contro i fannulloni, Brunetta decreto' che  per  le assenze i dipendenti pubblici subissero decurtazioni salariali  (anche per un solo giorno fino al decimo giorno di assenza) intensificando  le visite fiscali come misura di contrasto all'assenteismo. In realtà, dati alla mano, le assenze dei dipendenti pubblici si sono dimostrate in linea con quelle del privato ma la campagna contro il pubblico serviva a far credere che fosse un dovere dei cittadini sostenere la lotta contro l'assenteismo .

Dopo la Riforma Brunetta arrivarono gli anni del blocco delle assunzioni e della contrattazione con salari che per nove anni rimasero bloccati senza alcun rinnovo contrattuale.

E quando arrivo' un contratto nuovo, correva l'anno 2018, i sindacati che si dicevano nemici della Riforma Brunetta ne accolsero la sostanza stabilendo che una quota della produttività andasse a premiare i superbravi decisi in base alle discrezionali, e ben poco oggettive, pagelline dirigenziali.

Il ritorno di Brunetta al ministero della Pa, in un Governo benedetto da cgil cisl uil, svela finalmente l'arcano: quella riforma iniqua e vessatoria, inutile ai fini dell'ammodernamento della macchina pubblica, era stata solo a parole contrastata dai sindacati firmatari, anzi con il tempo ne hanno accolto il principio guida, quello che mortifica i lavoratori e le lavoratrici diminuendone il potere di acquisto e di contrattazione. 

Dalle fasce ai superbravi, cosa altro si inventeranno contro i lavoratori e le lavoratrici della Pubblica amministrazione?

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