Stillicidio di posti di lavoro negli industria metalmeccanica Usa

 L'idea che l'economia statunitense vada a gonfie vele creando posti di lavoro forse dovrebbe essere sostenuta da qualche dato e analisi aggiornata.


Il ricorso alla guerra globale avrà senza dubbio ripercussioni positive sull'economia Usa e soprattutto sui profitti delle multinazionali ma scarsa attenzione viene riservata ai fallimenti di aziende che si portano dietro migliaia di licenziamenti o alle operazioni di riconversione del settore meccanico all'auto elettrica con la chiusura di siti produttivi legati alle auto a benzina.

Proprio nei giorni scorsi Stellantis negli Stati Uniti ha licenziato centinaia di lavoratori temporanei e stando alla stampa Usa dovrebbero essere quasi 3000 ai quali aggiungere i  3.700 licenziamenti annunciati a fine 2023 oltre ad altri centinaia in General Motors e Ford.

Le centrali sindacali Usa avevano sostenuto che con l'accordo dell'autunno scorso sarebbero stati scongiurati i licenziamenti in virtu' di una ristrutturazione aziendale che invece si basa proprio sui tagli occupazionali, sul ridimensionamento di alcuni impianti o sulla chiusura di altri.  Le multinazionali del settore meccanico stanno utilizzando la tecnologia emergente dei veicoli elettrici (EV)  proprio per eliminare intere sezioni della forza lavoro e visti i ritardi nell'auto elettrica e il fatturato delle case cinesi la ristrutturazione ha subito una forte accelerazione.

Siamo davanti solo alla prima ondata di licenziamenti, altri ne arriveranno ad esempio nel settore dei ricambi e nell'indotto.

Pensare che le grandi case automobilistiche si fermino agli Stati Uniti è solo miopia perchè i licenziamenti hanno una  portata internazionale e sono stati annunciati 2.250 tagli di posti di lavoro negli stabilimenti  Fiat e Maserati in Italia. A sua volta la Ford sta chiudendo lo stabilimento di Saarlouis in Germania, la crisi occupazionale sta già riguardando i produttori tedeschi di componenti Continental e Bosch.

Alcuni studi hanno evidenziato che la transizione verso i veicoli elettrici sarà utilizzata per tagliare 500.000 posti di lavoro solo in Europa. La catastrofe occupazionale è ormai annunciata

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