7 gennaio ore 15.30 PRESIDIO al “Parco 7 gennaio 2005” - Bolognina di Crevalcore

 Appello alla sottoscrizione e alla partecipazione

 
7 gennaio 2005 - 2025
 
a 20 anni dal disastro ferroviario di Crevalcore:
 
17 morti (di cui 5 ferrovieri) e decine di feriti
 
7 gennaio ore 15.30 PRESIDIO
 
al “Parco 7 gennaio 2005” - Bolognina di Crevalcore
 
Esserci - Per esprimere la solidarietà ai familiari e ai ferrovieri; - perché fu una strage annunciata, dove tutte le condizioni (linea a binario unico, nebbia fitta, un solo macchinista alla guida, nessun sistema di controllo e ridondanza ...) erano poste per non evitarla; - per ricordare e riflettere sulla barbara sentenza che ha inchiodato per sempre Vincenzo Di Biase, il macchinista morto, e per il continuo riprodursi di simili sentenze che assolvono i responsabili e con la vergognosa formula dell’“errore umano” condannano i lavoratori. Una forma particolare e feroce di repressione: uccisi sul lavoro e condannati per il disastro! - Per ribadire il nostro NO! alla delega: sono i lavoratori e le lavoratrici che devono far propria la lotta per la sicurezza e la salute; - per affermare la necessità di un’attività unitaria e costante sui temi della sicurezza, della salute e della repressione nei luoghi di lavoro e sul territorio.
 
- Coordinamento 12 ottobre - Familiari della strage ferroviaria di Viareggio e del crollo della Torre Piloti di Genova; - Ezio Gallori; - Coordinamento Lavoratori/trici Autoconvocati/e (CLA); - Assemblea 29 giugno; - Cub-Trasporti; - Sindacato Generale di Base (SGB); - SolCobas; - Cobas Lavoro Privato; Cub Pisa; - Slai Cobas per il sindacato di classe; Medicina Democratica di Firenze; - Attivisti, delegati, Rls di sindacati di base, del Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), delle aree di alternativa e opposizione in Cgil “Radici del sindacato” e “Rete 25 Aprile” Basilicata
 
 
Comunicato
 
L’unico “errore umano”: non ribellarsi!
 
Ore 12.53, un treno viaggiatori si scontra con un treno merci: 17 Vittime, tra cui 5 ferrovieri, e decine di feriti. 5 giorni dopo, la 18^ vittima: un macchinista, amico dei colleghi morti nella strage, si toglie la vita.
 
Linea a binario unico, nebbia fitta, un solo macchinista alla guida, capotreno a fianco, cabina di guida col pedale "a uomo morto". Niente "ripetizione dei segnali in macchina", niente Sistema Controllo Marcia Treno (SCMT), che avrebbero evitato il disastro. Per l'arretratezza della linea, prima Bolognina era una stazione con capostazione e due macchinisti alla guida dei treni. Per la frequente nebbia venivano usati petardi per avvisare di un semaforo rosso. Dal 2003, i tagli e la trasformazione dell'incrocio dei treni da statico in “dinamico” per ridurre i tempi, senza alcuna misura di “compensazione” per evitare un prevedibile errore umano.
 
I ferrovieri si convocarono subito a Bologna, in un'affollata assemblea: fu il primo sciopero immediato, nonostante la legge antisciopero, proclamato dai Rls, partecipatissimo. Crevalcore come punto di ripresa e organizzazione della coscienza collettiva, che recuperò e accelerò la discussione e la mobilitazione sulla sicurezza.
 
Una strage annunciata, nessuna misura fu attuata per evitarla! Ma il PM chiese l'archiviazione. Grazie all'intervento dei ferrovieri e dei Rls che si opposero, denunciarono i fatti, presidiarono le udienze e si presentarono come parte civile, la ‘partita’ fu riaperta.
 
La sentenza di Crevalcore (del maggio 2009), un mese prima del disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno (32 Vittime), fu scandalosa: il procedimento aveva dimostrato le gravi omissioni, le rimozioni, le "evidenze", ma il giudice stabilì che il disastro era da attribuirsi all'errore umano del macchinista Vincenzo De Biase, uccidendo per la seconda volta le vittime e pugnalando i loro familiari. Assolti i vertici di Rfi, con l'allora Ad, Mauro Moretti e Michele Elia, poi promossi Ad della holding Fsi e Ad di Rfi.
 
Come per il processo di Crevalcore e come per la strage di Viareggio, il "sistema" non deve essere messo in discussione: il sistema del profitto, della produttività, della competitività, del mercato ... deve avere i suoi caduti, i propri affari e tornaconti. La logica del profitto deve prevalere su tutto, anche su salute, sicurezza e vita, e i Tribunali di Stato debbono sancire questo dominio.
 
La storia e la realtà dimostrano che non lo possiamo permettere. Tante, troppe sentenze assolvono i responsabili delle morti e del disastro ambientale e condannano chi opera in prima persona per i beni fondamentali della collettività.
 
Non dobbiamo fermarci alle sentenze di parte, dobbiamo organizzarci, denunciare e mobilitarci, perché la tutela della vita non può essere nelle mani di chi ha deciso di stare dalla parte dei potenti. Di fronte all’evidenza che lo Stato, prima o poi, assolve padroni e manager, sta a noi cogliere l’occasione per riaprire la partita. I tempi sono cambiati in peggio per i senza-potere e allora dobbiamo far sì che i tempi cambino anche per i poteri forti, impuniti e assolti dai Tribunali.
 
Lo affermiamo con le parole dell'Associazione dei familiari di Viareggio "Il Mondo che vorrei": “... vorremmo che la strage di Viareggio, come ogni altro assassinio sul (e da) lavoro, non fosse dimenticata, non rimanesse impunita e non accadesse più. E' necessario mobilitarsi, organizzarsi, lottare, essere protagonisti senza delegare ad altri, lottare per la sicurezza nei luoghi di lavoro e sul territorio per la difesa della salute. Perché accada, bisogna che i familiari si aprano per essere a fianco dei lavoratori, come occorre avere la coscienza che la lotta per la sicurezza, la salute, la vita, è principalmente nelle mani di lavoratori e lavoratrici”.
 
I ferrovieri, macchinisti e capitreno, operai della manutenzione, a cui si stanno aggiungendo altre qualifiche, hanno risposto a questo appello, e hanno di nuovo aperto la “partita” di Crevalcore, autorganizzandosi e scioperando per condizioni di lavoro e sicurezza, consapevoli che prima di tutto così si difende la sicurezza collettiva, dentro e fuori la ferrovia. Crevalcore: PER non dimenticare, CONTRO la giustizia negata e l’aberrante logica dell'errore umano, PER la solidarietà, la lotta e l'unità, la mobilitazione, perché stragi e morti in ferrovia non sono MAI cessate.
 
L'unionfa la forza! La lotta la differenza!
Bologna, 07 gennaio 2025
 

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