Italia da morire
"'Italia
da morire'" di Adele Marini.
Edizioni
Chiarelettere.
Recensione di Laura Tussi
Il saggio di Adele
Marini dal titolo 'Italia da morire' comprende e percorre la storia del nostro
martoriato paese dal 1849 al 1940 per indagare morti sospette che vanno da
quella di Anita Garibaldi a Ippolito Nievo, da Matteotti a Gramsci.
In totale ben sette
celebri e storici protagonisti la cui scomparsa è avvolta nel mistero per cui
Adele Marini scrive un romanzo dalle tinte noir come un libro poliziesco, ma
molto ben documentato e attendibile e per questo davvero sconcertante: cento anni
di storia in forma di noir con il supporto di documenti ufficiali che lasciano
trapelare la verità oltre la ragion di Stato. La storia narrata dalla Marini
risulta costellata di morti anomale, decessi subitanei, malori occasionali e
improbabili e fatali incidenti.
Ma la verità storica è
davvero questa?
L’autrice va oltre
quello che racconta la verità ufficiale sui sette protagonisti del libro
storico 'Italia da morire'.
Ma dietro questo
racconto trapela una verità occulta e parziale, spesso intessuta per nascondere
interessi, occultare trame e orditi e giochi di potere.
Con le investigazioni
sui documenti ufficiali e sulle fonti storiche, succede di scoprire verità
insospettabili e diverse dalla vulgata tramandata nei libri di storia, perché
il potere che aveva interesse a mentire, a occultare, a nascondere non ha sempre
potuto e non sempre è riuscito a far scomparire tutti gli indizi.
Le verità che
trapelano dal romanzo di Adele Marini permettono di restituire alle vittime la
dignità di una vita e di esistenze interrotte dalla volontà degli uomini di
potere e non dal destino come la storia tramanda.
Il romanzo 'Italia da
morire' scritto in forma tra il noir e il poliziesco è una cavalcata nei
meandri più oscuri dell’Italia: un saggio che fa venire i brividi e che incute
timore per la cruda veridicità degli eventi narrati.
Adele Marini sostiene
che il suo libro è profondamente antifascista. Infatti il 25 Aprile è una
ricorrenza molto sentita da quella parte di sinistra politica che esiste
ancora, ma purtroppo assistiamo al ritorno del fascismo e al revanchismo
dell’estrema destra.
La nostra Storia è
costellata di strane morti. Con vari elementi in comune: il potere in tutte le
sue declinazioni, politico, economico più spesso ricattatorio, il tempismo
della successione degli eventi, sempre funzionali agli interessi del potere di
turno e le ripercussioni irreversibili e gravi sul tessuto sociale e sulla
politica e addirittura sul sentimento comune e condiviso del nostro paese.
Adele Marini ha
analizzato l’arco di tempo che va dal 1849 al 1940 per una riscrittura noir
della Storia molto ben documentata e determinata e drammaticamente autentica,
affrontando la vicenda di ogni vittima come protagonista di un romanzo
poliziesco e ogni accadimento come un’inchiesta molto ben dettagliata e
documentata ufficialmente.
Il caso che più ha
colpito l’autrice tra quelli analizzati è il delitto Matteotti. Matteotti, il
deputato e segretario del partito socialista unitario e capo dell’opposizione
viene assassinato il 10 giugno 1924 dopo aver denunciato i brogli elettorali e le
violenze intimidatorie commesse dai fascisti per orientare le elezioni. Fu
assassinato il giorno prima di un altro discorso che avrebbe pronunciato alla
camera dei deputati contro Mussolini.
Se Matteotti non fosse
stato ucciso in quell’agguato perpetrato da una squadra fascista, la nostra
Storia sicuramente sarebbe proseguita su binari diversi e certamente più sicuri
e molto meno traumatici e drammatici di quelli che il popolo italiano e il
mondo intero hanno vissuto.
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