Brics+: 1 gennaio 2025 inaugurato lo status "associato esterno"
Brics+: 1 gennaio 2025
inaugurato lo status "associato esterno". Avanti piano verso ulteriori ampliamenti. Le priorità per il 2025 nella
prima dichiarazione del Brasile all'assunzione della presidenza di turno
L'escalation delle tensioni geopolitiche e militari in atto
da circa 3 anni nell'Est Europa, l'intensificarsi delle politiche sanzionatorie
unilaterali occidentali e il clima di incertezza sui mercati internazionali a
causa della "guerra dei dazi", ha spinto negli ultimi due anni diversi
Paesi del Sud globale a guardare con crescente interesse al percorso emancipatorio,
geopolitico e geoeconomico, del Brics.
Il primo gennaio 2024, come abbiamo
documentato in precedenza[1],
si era già registrato il primo, significativo ampliamento con l'ingresso, in
qualità di "stati membri" di Iran, Emirati Arabi Uniti, Egitto e
Etiopia. Mentre, l'Arabia Saudita, pur essendone stata accetta la richiesta di
adesione, tutt'oggi non ha ancora provveduto
a formalizzarne l'ingresso, rimanendo in una posizione di stallo non
chiaramente definita.
Il raggruppamento, a seguito dei nuovi ingressi, ha
conseguentemente assunto la denominazione di Brics+, suscitando interesse a
collaborare, seppur a vario titolo[2],
in oltre trenta di paesi, i quali, sono stati
conseguentemente invitati all'atteso 16° Vertice annuale, ai massimi livelli di
rappresentanza politica, tenutosi a fine ottobre scorso a Kazan sotto la
presidenza di turno russa. "Paesi interessati" che peraltro avevano già
partecipato in consistente numero ai circa 250 incontri a livello ministeriale,
settoriale e tematici che avevano preceduto il Vertice. Fra questi, in almeno
22 avevano al contempo presentato domanda di adesione al raggruppamento.
Nel corso del 2024, a seguito di una
fase di confronto interno al nucleo originario dei 5 paesi Brics, era stata
raggiunta una ragionevole convergenza sulla proposta russa di procedere
gradualmente verso ulteriori ampliamenti al fine di evitare rischi legati alla
coesione interna al raggruppamento, come abbiamo provato ad analizzare in
precedenza[3].
Proprio in quel contesto avevamo affermato che: "L'ingresso di nuovi membri innalza
il livello di complessità del processo di creazione di un soggetto geopolitico
coeso, passo indispensabile per la rimodulazione dell'ordine internazionale su
base multilaterale"[4].
A Kazan quindi è stata approvata,
nel contesto dell'organigramma del Brics+, l'introduzione del nuovo status di
"associato esterno", anche detto "partner", in qualità di
tappa intermedia verso la piena adesione. Ciò, principalmente, al fine di
valutare la compatibilità al progetto Brics+ dello stato richiedente, di non
alterare gli equilibri interni e di ricavarsi il tempo necessario per procedere
al compattamento geopolitico interno, a nostro modesto avviso, la sfida più
impegnativa del percorso.
Conseguentemente al termine del
Vertice di Kazan oltre alla sostanziosa, in termini progettuali, relazione
finale, sono stati divulgati i nomi dei 13 paesi ai quali era stato
riconosciuto lo status di "associato esterno".
Tuttavia, il 27 dicembre scorso,
dalla presidenza di turno russa, ormai in dirittura di arrivo, sono stati
comunicati i nominativi dei soli 9 stati che sarebbero entrati in veste di
"partner" il 1 gennaio successivo. Tali nuovi "associati
esterni", ripartiti per area geografica, risultano: Indonesia, Malesia e
Thailandia per il Sud-Est asiatico, Bielorussia, Kazakistan e Uzbekistan per lo
spazio ex sovietico, Bolivia e Cuba per l'America Latina e Uganda per l'Africa.
Deducendone che rispetto all'annuncio di Kazan non hanno, al momento, formalizzato
l'adesione importanti paesi come: Algeria, Nigeria, Turchia e Vietnam.
Gli stati ammessi a tale titolo, oltre che presenziare ai summit
ufficiali ai massimi livelli, ministeriali e settoriali senza diritto di voto
formale, godranno della possibilità di poter partecipare a specifici progetti,
di aderire ad accordi di natura economica e finanziaria e di cooperare su aree
tematiche di interesse convergente, naturalmente nella prospettiva di una futura
adesione come "membro effettivo".
Quella dell' "ampliamento alla
prova della compattezza geopolitica", espressione che riprendiamo da un
nostro precedente lavoro[5],
viene confermata questione fondamentale per il progetto anche da Dmitry Suslov,
vicedirettore del Center for Comprehensive European and International Studies
presso la National Research University Higher School of Economics di Mosca, in
un'intervista rilasciata all'agenzia russa Tass proprio il 1 gennaio in
occasione del trasferimento al Brasile della presidenza di turno del
raggruppamento per il 2025. Suslov ha precisato infatti che: "L'accento
principale dovrebbe essere e sarà riposto proprio nelle relazioni con i paesi
partner. Tanto più che la posizione ufficiale del Brasile è del tutto coerente
con quella della Russia in quanto un'ulteriore espansione a breve termine dei
Brics non è opportuna, mentre è essenziale il massimo contenuto, porre
l'accento sul partneriato e prestare la massima attenzione ad esso"[6].
Pur non toccando esplicitamente lo stesso argomento, la prima
dichiarazione del governo brasiliano nel giorno di assunzione della presidenza
conferma quali siano le priorità del raggruppamento nel breve-medio periodo:
"La riforma della governance
internazionale e la creazione di meccanismi per facilitare il commercio tra i
membri". Nello specifico vengono enunciati gli obiettivi, peraltro ambiziosi,
già fuoriusciti dal Vertice di Kazan: "Lo sviluppo di sistemi di pagamento
per semplificare il commercio e gli investimenti tra i membri, la promozione di
una governance inclusiva e
responsabile riguardo all'intelligenza artificiale e il miglioramento dei
meccanismi di finanziamento per affrontare il cambiamento climatico e la tutela
della salute pubblica".
Al di la dell'aspetto formale del comunicato, tra le righe pensiamo di
interpretare che gli sforzi si concentreranno, in linea con Kazan, in primis sulla
creazione del preannunciato sistema di pagamento alternativo allo Swift
occidentale, il Brics pay, basato sull'utilizzo della valute nazionali, anziché
sul dollaro. Un sistema che consentirà di effettuare transazioni anche ai paesi
sotto sanzioni unilaterali statunitensi al quale potranno aderire sia i paesi
membri che gli associati esterni[7].
All'alba nella nuova presidenza Trump che, in linea col primo mandato,
già preannuncia un aumento della pressione geopolitica e militare sull'America
Latina, l'ottenimento dello status di "partner" da parte di Cuba con
la conseguente possibilità di aderire alla nuovo sistema di pagamenti e di
sviluppare commerci e investimenti in seno ai Brics+, potrebbe rappresentare
un'ancora di salvezza per svincolarsi dalla profonda crisi che attanaglia il
paese. Crisi, lo ricordiamo, causata soprattutto del sessantennale bloqueo unilaterale statunitense e del
suo drastico inasprimento implementato da proprio da Trump con ben 242 misure
restrittive introdotte durante il suo primo quadriennio alla Casa Bianca[8].
Conclusioni
La strada verso la ridefinizione
degli assetti geopolitici globali su base multilaterale e verso la creazione di
una architettura finanziaria alternativa a quello disegnata a Bretton Wood,
basata sul dollaro e a guida occidentale, sembra esser stata razionalmente
tracciata dal gruppo Brics+. Soprattutto dopo Kazan, sono state delineate con
puntualità soprattutto le tappe del conseguimento del secondo obiettivo, grazie
non solo all'implementazione del nuovo sistema di pagamenti internazionali, il
Brics Pay, ma anche per mezzo, fra le varie, dell'introduzione di una moneta comune di conto del
gruppo denominata R5. Futura valuta che l'esperto di finanza Raffaele Picarelli
nella sua relazione "Il vertice di Kazan e la finanza dei Brics+" nel
contesto del seminario Giga-Unigramsci, "Il ruolo del Brics+ nella
transizione verso l'ordine multipolare"[9]
ne ha così efficacemente inquadrato le peculiarità, "Il processo dei
Brics+ sembra tendere a una moneta comune ma non unica, cioè una moneta comune
concorrente, aggiuntiva, dedicata agli scambi internazionali che consentirebbe
di mantenere una certa sovranità in materia di tassi e per certi versi di
(rapporto di. ndr) cambio"[10].
Condividendo le preoccupazioni del governo brasiliano, il
coordinamento del Giga continua a ritenere che la sfida più impegnativa per il
progetto dei Brics+ sia costituita dal conseguimento della compattezza
geopolitica interna e di una postura unitaria sullo scacchiere internazionale.
Opera che, come ventilato in precedenza, assumerà inevitabilmente una maggior
complessità in relazione alle strategie e alla tempistica degli ampliamenti,
come ha tenuto a precisare Brasilia nel discorso di insediamento alla guida del
raggruppamento.
Andrea Vento - 2 gennaio 2024
Gruppo Insegnanti di geografia Autorganizzati
[1] Vedi saggio Giga: L'ampliamento dei Brics ulteriore
passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici
internazionali - parte I
[2] Vedi articolo Giga: Al via il vertice Brics+ di
Kazan: fondamentale passaggio verso un nuovo ordine internazionale multilaterale,
equo e inclusivo. Paragrafo: La crescente platea degli "interessati"
[3]
Vedi saggio Giga: L’ampliamento
dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti
internazionali – Parte IV - Brics+: l'ampliamento alla prova della compattezza
geopolitica
[4] Vedi
saggio Giga alla nota 3.
[5] Vedi
saggio Giga alla nota 3.
[6] Il Brasile presiede i BRICS per
concentrarsi sulle relazioni con i partner - esperto - Politica e diplomazia
russa - TASS
[7]
https://www.economiaefinanzaverde.it/2024/11/03/il-vertice-brics-a-kazan-ha-dato-il-via-ad-un-sistema-di-pagamento-anti-dollaro-la-bricspay/
[8]
https://www.swissinfo.ch/ita/cuba-media-con-trump-in-quattro-anni-oltre-240-sanzioni/46328052
[9] Atti del
seminario: videoregistrazioni, presentazioni e documenti https://giuliochinappi.wordpress.com/tag/brics/
[10]
Il vertice di Kazan e la finanza dei
BRICS+ di R. Picarelli.
https://giuliochinappi.wordpress.com/2024/12/02/il-vertice-di-kazan-e-la-finanza-dei-brics/
- https://giuliochinappi.wordpress.com/2024/12/04/criptovalute-e-bancor/
[1] Vedi saggio Giga: L'ampliamento dei Brics ulteriore
passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici
internazionali - parte I
[2] Vedi articolo Giga: Al via il vertice Brics+ di
Kazan: fondamentale passaggio verso un nuovo ordine internazionale
multilaterale, equo e inclusivo. Paragrafo:
La crescente platea degli "interessati"
[3]
Vedi saggio Giga: L’ampliamento
dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti
internazionali – Parte IV - Brics+: l'ampliamento alla prova della compattezza
geopolitica
[4] Vedi
saggio Giga alla nota 3.
[5] Vedi
saggio Giga alla nota 3.
[6] Il Brasile presiede i BRICS per
concentrarsi sulle relazioni con i partner - esperto - Politica e diplomazia
russa - TASS
[7]
https://www.economiaefinanzaverde.it/2024/11/03/il-vertice-brics-a-kazan-ha-dato-il-via-ad-un-sistema-di-pagamento-anti-dollaro-la-bricspay/
[8]
https://www.swissinfo.ch/ita/cuba-media-con-trump-in-quattro-anni-oltre-240-sanzioni/46328052
[9]
Il vertice di Kazan e la finanza dei
BRICS+ di R. Picarelli.
https://giuliochinappi.wordpress.com/2024/12/02/il-vertice-di-kazan-e-la-finanza-dei-brics/
- https://giuliochinappi.wordpress.com/2024/12/04/criptovalute-e-bancor/
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