Quali sono i reali interessi che si celano dietro alla base militare di Pisa
L'intesa raggiunta al tavolo inter istituzionale a Roma, in attesa di conoscerne il testo ufficiale, è frutto di un compromesso tra enti locali governati dal centro sinistra e dal centro destra che si sono mossi verso lo stesso obiettivo: accettare la militarizzazione del territorio pisano presentandola come opportunità da cogliere attraverso le cosiddette opere di compensazione.
Ci preme ricordare che in tempi non sospetti, un anno e mezzo fa, avevamo scritto e detto che dietro alla base del Tuscania si sarebbero mossi interessi forti tali da mettere d'accordo imprenditori, proprietari agricoli e allevatori, militari e politici locali di vario orientamento. Le opere di compensazione rappresentano la classica merce di scambio che alla fine mette d'accordo anche chi inizialmente aveva espresso perplessità e contrarietà alla costruzione di una nuova base su un territorio per altro già fortemente militarizzato.
Ma queste perplessità scaturivano dal timore una eventuale requisizione "per scopi di sicurezza nazionale" con una compensazione del danno giudicata insufficiente come già accadde in quel di Coltano anni or sono.
In questa partita ha giocato un ruolo determinante l'attuale vertice del Parco, presidente del Pd, autentico ago della bilancia.
Ci preme infine ricordare come la costruzione di una base militare diffusa sul territorio di Pisa e Pontedera palesi la sinergia esistente tra Giunte locali e Regionale e Governo nazionale, del resto sul Progetto strategico denominato Bussola Europea ci fu l'ampia convergenza della stragrande maggioranza delle forze politiche in Parlamento.
Per quanto invece concerne la creazione di nuovi posti di lavoro, vorremmo ricordare che una sistematica opera di bonifica del territorio, investimenti nel settore agricolo e nell'allevamento creerebbero occupazione in misura assai maggiore come favorirebbero l'edilizia dei finanziamenti atti al recupero degli immobili a Coltano o l'abbattimento degli eco mostri abbandonati, nel degrado, a Ospedaletto ormai da lustri.
E' del tutto evidente che esista un convitato di pietra costruito dal centro sinistra e dal centro destra, convitato disposto a presentare l'ennesima militarizzazione del territorio, dopo il collegamento via ferrovia e via acqua della base Usa di Camp Darby, come una manna dal cielo, una grande opportunità da cogliere senza mai entrare nel merito sulle reali conseguenze di questi processi.
E per dirne solo una ricordiamo che il mancato sviluppo del Galilei, ammesso che sia una soluzione condivisibile, è dovuto proprio alla presenza dell'aeroporto militare accanto a quello civile come si evince dai documenti Enac. Chi potrà allora perseverare nell'idea che militarizzando i territori si creino posti di lavoro?
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