INTERVENTO DELLA CUB DI PISA AL CONSIGLIO COMUNALE APERTO DI VOLTERRA

 A seguire l'intervento della delegata Cub Alessandra Bernardeschi



Il ricorso al sistema degli appalti si è intensificato con le delocalizzazioni e le privatizzazioni.  Preferirlo alla gestione diretta ha permesso agli Enti a risparmiare  spingendo i salari verso il basso con contratti nazionali costruiti ad hoc.





La causa reale di tale ricorso è quindi il risparmio sul costo del lavoro, non la presunta maggiore efficienza del privato rispetto alla pubblica amministrazione, che per altro in numerosi comparti presenta vistosi decrementi della forza lavoro anche in virtù dei 9 anni di blocco della contrattazione e delle assunzioni. Non possiamo ovviamente imputare al Comune di Volterra processi di carattere nazionale ma è indubbio il ruolo dell'Anci e degli Enti locali che determinati processi li hanno avallati e sostenuti anche per i sempre maggiori vincoli di bilancio.

Noi pensiamo che gli Enti locali dovrebbero operare delle scelte, ad esempio astenersi dall'esternalizzare i servizi o prevedere nei bandi garanzie ed equo trattamento del personale, cosa che non è avvenuta in questo caso. 

La divisione tra forza lavoro a gestione diretta e in appalto alimenta discriminazioni salariali e contrattuali e pregiudica la solidarietà fra lavoratori degli appalti e dipendenti. Vi posso assicurare che ciò avviene quotidianamente.

Costruire bandi inadeguati mortifica il lavoro e le professionalità. In una città d'arte come la nostra, promuovere la cultura significa non solo costruire eventi e cerimonie buoni per l'immagine, perché la cultura ha bisogno di figure professionali con adeguati inquadramenti e livelli contributivi.


Il bando di appalto è stato costruito con altri intenti. Il Comune si riserva la  possibilità di sostituire il personale non GRADITO. Badate bene, non si tratta solo di accampare il diritto a una verifica della professionalità, che richiederebbe una motivazione dell'esclusione, ma di un generico gradimento che non necessita di alcuna motivazione.

Ora faccio un passo indietro e parto da dove eravamo rimasti in un Consiglio Comunale quando il Sindaco ha presentato la nostra situazione lavorativa come rosea. Noi che viviamo nell’appalto tocchiamo ogni giorno con mano enormi criticità in materia contratto,  stipendio, stabilità e perfino rispetto delle norme di sicurezza.

Il Sindaco e l'Assessore Danti hanno promesso per il futuro, il mantenimento occupazionale “almeno fino alla prossima primavera”. 

Ma dopo la Primavera?

Ci sono le condizioni per realizzare il promesso passaggio a un contratto di lavoro più adeguato al nostro settore? Quanti soldi serviranno a tale scopo e perché non sono stati messi nel Bilancio prima del Bando?

Il bando di gara prevede tagli al costo del lavoro e incongruenze che avrebbero giustificato il ritiro da parte dell'Amministrazione. Tanto più che nel frattempo era stato emanato un nuovo codice degli appalti a cui appellarsi per ritirare in autotutela il Bando e che fintanto non erano state aperte le buste nessuno avrebbe potuto sollevare l'accusa di favoritismo.

Questo ritiro  sarebbe stata l'unica risposta capace di garantirci prospettive dignitose di lavoro, per salvaguardare le professionalità acquisite senza costringere la forza lavoro a ulteriori sacrifici e a doppi lavori per raggiungere un salario appena decente con cui vivere.

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