Sulla riorganizzazione della macrostruttura e sulla Polizia Locale. Note del Sindacato di base Cub Comune di Pisa

 

 

Sulla riorganizzazione della macrostruttura e sulla Polizia Locale. Note del Sindacato di base Cub Comune di Pisa

 


Abbiamo chiesto la audizione nella Commissione consiliare per illustrare le problematiche inerenti il personale comunale, urgeva farlo a inizio Legislatura e dopo la presentazione della nuova riorganizzazione della macchina comunale.

Partiamo da alcune questioni di fondo

Nel nostro Ente non esiste un regolamento sulla mobilità interna , sui cambi di profilo professionale il che rende assai discrezionale la gestione dei trasferimenti tenuto conto che le manifestazioni di interesse non hanno neanche una risposta formale dopo la scelta dei candidati. Capiamo che un Regolamento possa anche essere limitante ma l'assenza di alcune regole guida rappresenta invece una mera discrezionalità demandata ai vertici amministrativi e politici del nostro Ente

La seconda questione riguarda invece la legittimità di una riorganizzazione della macchina comunale che preveda la sostituzione di un dirigente a guida della Polizia locale con una figura EQ ossia un funzionario con Posizione organizzativa per usare i vecchi termini oggi superati dall'ultimo CCNL Funzioni locali

L’art. 107 del T.U.  fa leva sul principio di separazione tra politica e gestione, in virtù del quale organi politici e dirigenti vengono a costituire due apparati distinti, ciascuno con le sue competenze, senza possibilità di interferenze. Alla dirigenza compete l’attività di gestione dell’Ente, tutti i compiti che comportano l’adozione di atti e provvedimenti con rilevanza esterna, nonché l’attuazione delle direttive e degli obiettivi individuati dagli organi politici con i dirigenti che hanno piena titolarità di tutte le funzioni di gestione.

La domanda dirimente è se un Ente locale capoluogo di Provincia come il nostro possa rinunciare a una figura dirigenziale sostituendola con un Eq alle dirette dipendenze del Sindaco, a gestire una direzione per altro complessa e con numerosi dipendenti quale la Polizia Locale.

Nell'ultimo atto inviato ai Sindacati la riorganizzazione viene posticipata ai primi di Ottobre e si dice esplicitamente che qualora non sarà approvato il nuovo  Regolamento sul corpo la macchina comunale partirà con le nuove direzioni ad esclusione della Pm.


Vogliamo ricordare che l'attuale Regolamento è stato approvato recentemente dal Consiglio Comunale ossia il 23/02/2023 con l'apporto anche di interni alla Pm. Visto che la maggioranza attuale è la stessa del Febbraio scorso quali sono le ragioni che hanno portato a un repentino cambio nella gestione della Polizia Locale fino a riscriverne il regolamento per legittimare l’operazione?


Per essere ancora più chiari la domanda dirimente per noi resta quella di capire quali siano gli studi, le analisi e le valutazioni che hanno portato a un cambio del modello organizzativo, se sono state effettuati studi sulle ricadute sull'Ente o se invece la gestione della macchina comunale è soggetta a cambiamenti in virtu' di altre considerazioni che in democrazia dovrebbero essere esplicitate.

Ma torniamo alla Polizia Locale senza dimenticare che la dizione utilizzata , quella di Polizia Municipale, è in disuso se pensiamo  alla vigente normativa regionale approvata nel 2020 (l.r.t. 11/2020), oltre che per un’attuale bozza del testo di riforma della legge regionale toscana sui corpi di Polizia Locale (bozza di adeguamento al nuovo CCNL Enti Locali), che per l’appunto dispone nuovamente che i corpi e i servizi abbiano quest’ultima denominazione e fornisce un lasso di tempo di tre anni dalla pubblicazione della legge per adeguare uniformi e livree dei veicoli con la nuova dizione. Sarebbe assurdo dover cambiare ancora una volta la dizione, successivamente all’adozione della nuova legge regionale (e della precedente del 2020!) e non si capisce il motivo di un ritorno al passato. Ma andiamo oltre questa annotazione.

Abbiamo innumerevoli dubbi sulla figura del Comandante Dirigente o Funzionario con EQ: in particolare, l’automatismo tra attribuzione dell’incarico di responsabilità e quello di Responsabile di Elevata Qualificazione (ex posizione organizzativa) del servizio è prevista esclusivamente per gli enti privi di dirigenza. Questa è la normativa di base prevista dal Contratto di lavoro e non una opinione!

Infatti, l’art. 19, comma 1, dispone che “negli enti privi di personale con qualifica dirigenziale, e quindi non il Comune di Pisa, le posizioni di responsabile di ciascuna struttura apicale, secondo l’ordinamento organizzativo dell’Ente, sono automaticamente individuate come posizioni di lavoro oggetto di incarichi di EQ ai sensi dell’art. 16 del presente CCNL”, come segnalato già da ANCI.  Siamo di fronte pertanto ad una scelta che contrasta sia con la logica amministrativo/politica che tende da anni a dividere le funzioni tra politica e gestione, sia con la normativa in essere.


La corretta collocazione dei comandi e dei servizi di Polizia Locale negli assetti organizzativi degli Enti non è cosa semplice.


Il problema nasce dalla formulazione del comma 1  dell’articolo 9  della Legge n. 65/86 “Legge-quadro sull’ordinamento della polizia municipale” il quale dispone: << Il  comandante  del Corpo di polizia locale è responsabile verso  il sindaco dell’addestramento, della disciplina e dell’impiego tecnico-operativo degli appartenenti al Corpo >>. Ciò però non vuol dire che si possano cambiare le regole giuridiche a proprio conto.


La questione si è aggravata notevolmente negli ultimi anni dove, per colpa di  una spending review dopo l’altra, nella faticosa ricerca di  risparmi nelle poste di bilancio rappresentate dalla spesa del personale,  si  eliminano dei    posti   lasciati   liberi   momentaneamente   dai  Comandanti-dirigenti, assegnando il Comando nelle mani di funzionari – normalmente titolari di P.O. – ed incardinando il comando/servizio sotto un dirigente amministrativo.



Ci chiediamo se un Corpo di oltre 130 operatori possa davvero essere amministrato da un funzionario con EQ , in tal senso poco legittimato a impartire direttive ai suoi pari grado funzionari, a differenza di un dirigente, questo sì di grado superiore e con pieni poteri, a differenza appunto del funzionario


Inoltre l’anomalia che si viene a creare è che alcuni atti dovranno essere necessariamente adottati da un dirigente amministrativo dell’Ente poiché non possibili da parte del funzionario EQ comandante. Un’altra anomalia che evidenzia la illegittimità di quanto si va a percorrere. Si rischia davvero una paralisi, poiché se da una parte si pensa a un comandante “operativo” affiancato da un dirigente “amministrativo”, con un discreto risparmio di spesa, dall’altra vi potrebbe essere un potenziale conflitto tra i due, a livello gestionale e un sempre più concreto timore da parte del dirigente nella firma degli atti, da lui non redatti e su cui farebbe sicuramente fatica a porre, “senza battere ciglio”, la firma, tenuto conto delle responsabilità sempre più a carico delle figure apicali e sempre meno della politica (v. norme sull’abuso d’ufficio).


Per quanto riguarda l’autonomia funzionale del Corpo di polizia locale, viene specificato dal Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza 14 maggio 2013, n. 2607, che esso «…rappresenta un'entità organizzativa unitaria ed autonoma da altre strutture organizzative del Comune…»: ci sembra assurdo rimuovere il periodo in cui si afferma che “Il Corpo di Polizia locale non può costituire struttura intermedia di settore amministrativo più ampio e non può essere posto alle dipendenze del responsabile di diverso settore amministrativo”, proprio in forza di tale pronuncia dei giudici del Consiglio di Stato.


Sul nuovo statuto la nostra organizzazione sindacale fin da ora chiede un confronto al di là delle prerogative sindacali esistenti al fine anche di offrire un fattivo contributo pur ritenendo che la sostituzione di un dirigente con un EQ abbia profili di illegittimità oltre a rappresentare un grave errore.


 

Una Macrostruttura “politica” fondata sui “nomi” e non sulle reali funzioni?

Per quanto riguarda  la nuova riorganizzazion e\ macrostruttura si rinviano alle note sindacali inviate anche ai consiglieri comunali e diffuse a mezzo social e stampa.

Non si capisce la ratio dietro alla costruzione di alcune direzioni che talvolta appaiono come frutto di una decisione politica a monte ossia rafforzare ruoli e funzioni di alcuni dirigenti anche in vista della costruzione di un apposito ufficio di gabinetto del Sindaco destinando altri a ruoli e compiti discutibili. Colpisce la costituzione di una direzione in particolare, quella del datore di lavoro che avrà alle sue dipendenze un numero veramente esiguo di personale, inferiore a quello di numerose Posizioni organizzative presenti nell'Ente.

Non è comprensibile la ragione, ci vengano fornite spiegazioni, per le quali i Servizi Finanziari siano scorporati da quelli del Provveditorato, quali siano state insomma le ragioni di questo cambiamento che certo non potrà essere presentato con i principi di rotazione (che potrebbero essere invece smentiti con le prossime assegnazioni degli incarichi dirigenziali).

Una struttura che parrebbe  più basata sui nomi che sull’accorpamento di funzioni operative tra loro conseguenziali. Si vuole premiare e nello stesso tempo distruggere. Individuare Dirigenti più vicini alla parte politica e lasciare altri in sordina, in modo da poter entrare a piedi tesi nella gestione amministrativo/tecnica?  Contro quei principi base che hanno da anni reso possibile il rispetto delle normative nella autonomia e responsabilità dirigenziali.

Il regolamento sull'assetto organizzativo prevede la possibilità che sia il sindaco a dare gli incarichi di Eq e cosi  facendo verrebbe  meno a nostro giudizio l’autonomia della macchina amministrativa.

Tra le novità introdotte , il Sindaco può avvalersi di un “ufficio di gabinetto” per l’assolvimento dei propri compiti istituzionali al quale può essere assegnato personale, anche di livello dirigenziale, interno o esterno all’ente.

Leggiamo testualmente         Il personale viene individuato dal Sindaco, che provvede, con proprio atto, ai relativi incarichi e assegnazioni.

          Il rapporto di lavoro ed il relativo trattamento, giuridico ed economico, sono costituiti e disciplinati in conformità alle disposizioni dell’articolo precedente.' facendo la invadenza della parte politica diventa reale nella gestione della macchina organizzativa.

Siamo tra quanti hanno sempre asserito la necessità di un modello organizzativo e gestionale incline alla collaborazione tra uffici ma questa sorta di Super Gabinetto ci pare vada in altra direzione confermando la crescente, e preoccupante, invadenza della parte politica nelle questioni amministrative

Inoltre è bene altresì evidenziare che  nel Programma di mandato del Sindaco si parla di uno sportello per il lavoro che appare una sorta di doppione rispetto a quello già esistente in Provincia e uno sportello di welfare. Non entriamo nel merito di questo progetto sul quale ci riserviamo, con documentazione alla mano che ci auguriamo sia fornita, di fornire alcune indicazioni, la domanda alla quale rispondere è se il nostro Ente, con gli attuali organici, sia nelle condizioni di assolvere questi compiti, se sono previste assunzioni, a quali direzione faranno riferimento e se in sostanza saremo in grado di affrontare, stando ai tetti di spesa in materia di assunzione, anche questa sfida senza gravare su altri uffici con aggravio di compiti e carichi di lavoro.

Siamo letteralmente basiti invece davanti all'idea di dare vita a una sorta di house providing affidando a una Partecipata del Comune il compito di gestire e promuovere tutte le attività culturali, turistiche  e di spettacolo, competenze per altro presenti anche nel Nostro Ente che si avvale di diversi uffici. Ci chiediamo, a scanso di equivoci, se non sia il caso invece di ripensare alcuni uffici comunali coordinandoli tra loro al fine di dare organicità a queste attività senza invece demandarle a una società partecipata.

Chiudiamo su due questioni, la prima riguarda la redazione del Piano occupazionale prima della Riorganizzazione della macchina comunale. Se serve la revisione del Piano per procedere con le assunzioni è bene dirlo pubblicamente ma sappiamo fin da ora che prima un Ente dovrebbe prima  adottare dei cambiamenti  nella macchina organizzativa e poi redigere un Piano di  fabbisogno conseguente.

Al Comune di Pisa è accaduto invece l'esatto contrario e non se ne comprende la ratio soprattutto alla luce del semplice fatto che non è noto alle organizzazioni sindacali il fabbisogno richiesto dai singoli dirigenti per la gestione degli uffici e dei servizi di loro competenza tenuto conto anche dei pensionamenti e dei cambi di profilo professionale.

E per chiudere vorremmo ricordare la urgenza della contrattazione sindacale di secondo livello che necessita di un atto di indirizzo che dopo due mesi e mezzo dall'insediamento della Giunta non è stato ancora redatto. E in quell'atto di indirizzo auspichiamo anche indicazioni per rendere trasparente l'affidamento di responsabilità specifiche previste dal nostro Contratto nazionale al fine di porre fine alla già denunciata discrezionalità.

Pisa 16 Settembre 2023


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