Fermare il genocidio a Gaza

 

Fermare il genocidio a Gaza


da ilmanifesto

A 56 anni dall'inizio dell'occupazione militare israeliana dei Territori palestinesi e a 30 anni dalla farsa degli Accordi di Oslo, serviti solo a Israele per espandere la colonizzazione della Cisgiordania, il popolo palestinese vive la sua fase peggiore di sempre abbandonato da tutti a livello internazionale e sempre più privo di qualsiasi prospettiva di risoluzione della propria condizione di sopraffazione, violenze quotidiane e negazione di diritti di ogni genere che in Cisgiordania e a Gerusalemme est si concretizzano in esproprio di terre, demolizione di abitazioni, costruzione di insediamenti colonici, continue incursioni dell'esercito israeliano con arresti arbitrari che si trasformano in indefinite "detenzioni amministrative" e costruzione del "Muro dell'Apartheid".

La Striscia di Gaza, dove vivono in condizioni disumane 2,3 milioni di persone in 365 km2, è sotto assedio di Israele dal 2007 il quale limita i commerci, le fornitore di beni primari e di medicinali, oltre a gestire in modo ricattatorio le forniture di corrente elettrica, acqua e carburanti. Col risultato di una povertà  dilagante con l'80% della popolazione che sopravvive solo grazie agli aiuti umanitari. In risposta al deprecabile attacco di Hamas del 7 ottobre che ha coinvolto anche dei civili, Israele sta incessantemente bombardando la Striscia ne ha invaso la parte nord con una massiccia operazione di terra col risultato che ad oggi 30 ottobre i morti palestinesi sono più di 8.000 di cu 3.342 bambini e la maggioranza degli edifici e molti ospedali sono stati distrutti.

Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres il 24 ottobre alle Nazioni Unite ha dichiarato: “È importante riconoscere che l’attacco di Hamas non è venuto dal nulla. Il popolo palestinese è sottoposto ad un’occupazione soffocante da 56 anni. Hanno visto le loro terre riempirsi gradualmente di insediamenti, sono stati sottoposti a violenza, le loro economie sono state soffocate, le persone sono state sfollate, le loro case demolite. Le loro speranze per una soluzione politica alla loro situazione stanno svanendo. Guterres si è detto inoltre "profondamente preoccupato per le chiare violazioni del diritto umanitario internazionale a Gaza", tornando a chiedere "un cessate il fuoco immediato".

il 28 ottobre l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una Risoluzione proposta dalla Giordania a nome degli Stati arabi per una “tregua umanitaria immediata e duratura”. Chiede quindi a tutte le parti di rispettare il diritto internazionale umanitario e la fornitura "continua, sufficiente e senza ostacoli" di aiuti e servizi essenziali nella Striscia di Gaza, incoraggiando l’apertura di corridoi umanitari, e la “revoca dell’ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia". Respinge fermamente "qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese". Chiede infine il "rilascio immediato e incondizionato" di tutti i civili tenuti prigionieri. 

Il testo, che non ha valore vincolante, è stato approvato con 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui gli Usa e Israele) e 45 astenuti. Tra i paesi che hanno votato a favore della risoluzione c'è la Francia mentre l'Italia si è astenuta.

La posizione espressa dal governo Meloni non rappresenta la volontà della maggioranza del popolo italiano che invece sostiene le proposte della Risoluzione approvata a grande maggioranza alle quali si unisce anche il Comitato Popolare Sangiulianese. 

Solo il pieno riconoscimento dei diritti del popolo palestinese in linea con le Risoluzioni, queste si vincolanti, del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che Israele continua violare, potrà raggiungersi una pace stabile in Palestina.

Il Comitato Popolare Sangiulianese per la Palestina e tutti i popoli oppressi

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