La scuola e la popolazione multiculturale
La scuola e la popolazione multiculturale
Scuola. Le classi di accoglienza
di LAURA TUSSI
L’Educazione per una Cittadinanza Globale a partire
dalle Classi di accoglienza.
La scuola e la popolazione multiculturale.
In molte scuole e istituti e nei relativi quartieri di riferimento si
registra un’elevata presenza di popolazione di origine "altra" e di
cittadini provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo di base è la
trasformazione delle pratiche educative della classe di benvenuto, di classi
adibite all’accoglienza e al dialogo ossia all’insegnamento e apprendimento
soprattutto linguistico, affinché permettano l’inserimento delle proposte
teoriche e pratiche dell’educazione per una cittadinanza globale, al fine di
offrire un’accoglienza completa alla popolazione studentesca immigrata.
Le classi di accoglienza sono uno spazio privilegiato indispensabile per
questo lavoro di educazione per una cittadinanza globale. Ciò comporta la
realizzazione di un’accoglienza multipla.
Un’accoglienza affettiva, che aiuta a esprimere i propri sentimenti in
maniera adeguata attraverso l’elaborazione di un discorso descrittivo e
interpretativo dell’esperienza migratoria personale. L’educazione
all’affettività per rafforzare la sicurezza e la fiducia verso le aspettative
positive, tanto scolastiche quanto sociali, che aiuti a formulare un progetto
di vita portatore di senso nel nuovo contesto di accoglienza.
Un’appartenenza identitaria che facilita il riconoscimento reciproco,
complementare e dialogico tra varie identità sia quella di accoglienza e quella
di provenienza, al fine di rafforzare lo spirito critico al momento di
valorizzare le diverse identità in gioco, comprendendo e vivendo con rispetto
la realtà multiculturale della scuola del quartiere.
Un’identità linguistica con un apprendimento funzionale, significativo e
dialogico della lingua, che permetta l’apprendimento della seconda lingua dalla
prospettiva del bilinguismo additivo, per sfruttare le abilità linguistiche che
l’educando già possiede, e focalizzata nel provare a accelerare l’acquisizione
di conoscenze anziché compensare deficienze, considerando che abbia, come
riferimento ultimo della pratica didattica, i bisogni degli studenti e non le
loro competenze. E ancora un’accoglienza relativa alla cittadinanza che
permetta la formazione di persone coscienti della complessità del mondo e del
loro ruolo come cittadine e cittadini con diritti e doveri, che rispettino e
valorizzino le diversità, che conoscano e si interessino alle relazioni e dinamiche
economiche, sociali, culturali, tecnologiche e ambientali che muovono il mondo.
Persone che partecipino, si impegnino e contribuiscano a livello locale e
globale per realizzare un mondo più equo e sostenibile.
Il lavoro e la pratica in educazione per una cittadinanza globale a partire
dalla classe di accoglienza è una sfida complessa che non si esaurisce in un
anno scolastico. Piuttosto si tratta di un processo di trasformazione
progressiva del lavoro degli insegnanti, un processo circolare nel quale la
riflessione teorica deve poggiare su alcune proposte didattiche che saranno
sottoposte nuovamente a una valutazione teorica, per continuare così e
alimentare il processo. Proposte didattiche che portano l’insegnante a
rifiutare alcuni materiali e adattarne e adottarne altri, e crearli quando non
esistono.
Una innovativa didattica pluriculturale e multiforme e plurale che conduca
gli studenti a aprire spazi per l’affettività e per l'espressione dei
sentimenti. Una educazione della complessità incentrata nel facilitare i
ragazzi a esprimere verbalmente il proprio processo migratorio. Ad aiutare gli
studenti a impadronirsi del loro nuovo quartiere, della loro nuova città e a
vivere in maniera personale la complementarità dell’identità e del contesto
multiculturale. Siamo ancora lontani dall’orizzonte ambizioso che si pone
globalmente l’universo scuola. Proviamo a lavorare nel segno dell’educazione
per la cittadinanza globale nelle classi di accoglienza. Ma non è importante
solo l’orizzonte che ci si pone, ma è fondamentale anche l’avanzare nel cammino
che a quell’orizzonte permette di avvicinare il mondo della scuola.
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