Siria: una escalation della guerra voluta dai presunti pacificatori in Medio Oriente
Quanto accade in Siria dovrebbe riguardarci perchè non siamo in presenza di una rivoluzione ma di un attacco pianificato e presumibilmente sostenuto dalle forze militare Usa e Nato e con la Turchia a svolgere, ancora una volta, un ruolo assai ambiguo negli scenari di guerra medio orientali.
Alcuni analisi internazionali documentano la presenza turca dietro l'attacco alla Siria con la occupazione di Aleppo da parte di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), una costola di Al Qaeda contro i quali stanno combattendo in queste ore non solo l'esercito siriano ma soprattutto le milizie Kurde perchè l'attacco contro la Siria è anche funzionale a portare il conflitto contro Mosca fuori dall'Ucraina.
Nelle mani degli jihadisti è caduta la principale arteria del paese che collega Aleppo e Damasco con il sostegno della Turchia in funzione non solo anti russa ma soprattutto anti iraniana.
L’escalation non casualmente è arrivata a 48 ore dalla tregua con Hezbollah che tuttavia non ha impedito ad Israele di continuare a bombardare la striscia di Gaza.
E alla vigilia dell'escalation non sono sembrate causali le dichiarazioni del Premier israeliano al giornale The Jerusalem Post :
L'IDF deve essere libero di sventare il contrabbando di armi al confine libanese-siriano - Netanyahu
In un discorso alla Knesset, Netanyahu si è impegnato a continuare gli attacchi ad Hezbollah
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