Povertà lavorativa come contrastarla?

E' appena uscito un rapporto commissionato all'interno di qualche Ministero ma questo rapporto, che abbiamo letto solo sommariamente, merita di essere analizzato e discusso perchè si entra nel merito della necessità di stabilire dei salari minimi attraverso una apposita legge, si entra nel merito della rappresentanza sulla quale da tempo si parla nell'ottica di rafforzare il ruolo dei sindacati cosiddetti rappresentativi. Sullo sfondo di contratti pirata che prevedono retribuzioni orarie da fame è bene ricordare che anche innumerevoli contratti siglati da cgil cisl uil prevedono paghe orarie decisamente piu' basse di quelle che una ipotetica legge sul salario minimo potrebbe stabilire.

Le basse retribuzioni riguardano ormai il 25% della forza lavoro e il ragionamento va fatto anche in prospettiva delle future pensioni che tra bassi livelli e vuoti contributivi sanciranno assegni previdenziali di poco superiori alle pensioni minime , corrispondenti a metà o poco piu' della ultima retribuzione.

La tendenza alla delocalizzazione produttiva e al ribasso delle dinamiche salariali e contributive è stata la risposta del debole capitalismo italiano negli ultimi 40 anni, pensare ad una inversione di tendenza solo dettata dalla volontà istituzionale è tempo perso perchè studi e ricerche mirano essenzialmente a trovare un equilibrio contabile anche per scongiurare un domani misure di sostegno alle pensioni da fame.

In ogni caso il rapporto rappresenta un lavoro da leggere e studiare per discutere all'interno dei movimenti conflittuali quali risposte costruire per dare dignità ai salari accrescendone il potere di acquisto senza dimenticare la urgenza del potere contrattuale svuotato negli ultimi anni di gran parte delle sue prerogative


Relazione-del-Gruppo-di-lavoro-sugli-Interventi-e-misure-di-contrasto-alla-poverta-lavorativa-in-Italia.pdf

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