Salute e sicurezza sul lavoro: basta con il silenzio assenso degli Rls compiacenti con i datori di lavoro

 Il datore di lavoro è tenuto a fornire agli rls «le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali».

Nei due anni di pandemia alcuni Rls sono stati oggetto di repressione per avere denunciato pubblicamente le inadempienze in materia di salute e sicurezza, è stato loro contestato di avere violato codici etici e di comportamento e per questo sottoposti a procedimenti disciplinari se non addirittura a licenziamenti, isolati e messi a tacere quando invece il loro operato risultava indispensabile.

Molti Rls svolgono coerentemente il loro lavoro di delegati alla sicurezza ma tanti altri si limitano a far parte della filiera aziendale della sicurezza, non vigilano sulla applicazione dei protocolli e men che mai li rimettono in discussione quanto palesano limiti e contraddizioni.

Quanto accade agli Rls è già accaduto ai delegati Rsu, la subalternità al datore di lavoro porta al quieto vivere quando sotto i loro occhi errori e sottovalutazioni dei problemi sono assai evidenti.

Mascherine inadeguate o insufficienti, sanificazioni con il contagocce, mancato distanziamento negli uffici con troppi lavoratori e lavoratrici in presenza, la strategia è stata quella di limitare gli interventi e gli investimenti a tutela della salute. Le pulizie non sono mai state potenziate, magari è accaduto per poche settimane salvo poi tornare alla cosiddetta normalità.

Molti datori di lavoro , pubblici e privati, hanno preso le circolari Ministeriali applicandole alla lettera quando era del tutto evidente che queste circolari tenevano conto soprattutto della produzione e assai meno della salute.

A due anni dall'inizio della pandemia è evidente che molti luoghi di lavoro, e non solo quelli, sono insicuri, non si applicano in tante situazioni perfino le nuove norme della quarantena che sono per altro assai piu' tenui del passato.

E' tempo di bilanci anche per i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, non puo' esserci tutela della salute senza conflitto.

Cub sindacato di base Pisa

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