Venghino signore venghino... a proposito della elezione del Presidente della Repubblica . La svolta presidenzialista nel nome di Mario Draghi

 Ha ragione da vendere Luciano Canfora quando scrive che la BCE è ormai il luogo privilegiato della politica e non a caso dalla Bce arriva Mario Draghi.

Non un tecnico e men che mai la retorica del Governo dei migliori, i governi tecnici sono stati espressione dei poteri forti dell'economia e della finanza ma non sarebbero nati senza il voto in Parlamento dei partiti.

E allora? I partiti sono espressione dei poteri economici e politici dominanti e quando non trovano intese al loro interno devono cedere la guida a personaggi non super partes ma diretta espressione dei poteri prima menzionati.

La candidatura di Berlusconi era una arma di distrazione di massa, forse l'ultimo colpa di coda di un vecchio uomo di affari e politico fin troppo chiaccherato e alla fine impresentabile al cospetto dei poteri forti.

Focalizzando l'attenzione mediatica a sinistra su Berlusconi si perde di vista il vero problema: dietro alla candidatura di Draghi si nasconde, e neanche troppo, la vera svolta Presidenziale che alla fine riscriverà la Costituzione modificando gli assetti istituzionali italiani. E in questa ottica sono stati ripristinati i licenziamenti collettivi, gli sfratti esecutivi, sono stati rafforzati i dispositivi repressivi e di controllo sociale.

E in questa ottica ogni ulteriore spazio di sovranità nazionale (e attenzione a non confondere sovranità con i sovranisti come accade da tempo grazie ai saputelli di sinistra meanstream) sarà cancellato, i governi nazionali in subordine all'Esecutivo europeo,  il Parlamento Ue ridimensionerà ulteriormente quello italiano dove ormai si interviene solo a ratifica dei Dpcm.

La mala gestione della pandemia fa da sfondo a questa svolta, il taglio dei Parlamentari tanto voluto dal mov 5 Stelle consegnerà alle destre la vittoria alle prossime elezioni , la lotta ai populismi tanto cara a sinistra ha finito con il delegittimare la democrazia , la Costituzione "nata dalla Resistenza".

Sembra non esserci alcuna alternativa a Draghi, medesimi scenari di quando portarono alla presidenza del Consiglio Mario Monti ma da quei fatti a sinistra non si è tratto alcun insegnamento.

Una eventuale elezione alla Presidenza della Repubblica di Mario Draghi direbbe la parola fine alla attuale Costituzione, inizierebbe la svolta Presidenzialista per gestire "al meglio" il PNRR.

E la svolta Presidenzialista significa legare le sorti della Ue al carro della Nato e ai voleri del potere economico e finanziario.

Questi gli scenari dei quali non si parla nel dibattito mediatico attorno alla elezione del Presidente della Repubblica

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