Respingiamo al mittente la lettera del Ministro Brunetta alla Pubblica amministrazione

 Ministro Brunetta,  non nutriamo alcuna fiducia in Lei e nel Governo che le ha conferito il dicastero della Pubblica Amministrazione.

La nostra sfiducia scaturisce dai continui attacchi da Lei sferrati verso i lavoratori e le lavoratrici della PA che a suo tempo definì fannulloni, per Lei lavorare in smart è solo perdita di tempo salvo poi invocare la modernizzazione dei settori pubblici che non riescono neppure a gestire uffici e servizi da remoto.

Per anni abbiamo chiesto investimenti reali per ammodernare gli uffici e i servizi destinando alla formazione una percentuale fissa in rapporto alla spesa di personale ma constatiamo che la formazione è destinata solo a una piccola parte del personale senza prima chiedere allo stesso quali siano i reali bisogni di aggiornamento.

Da mesi la sua spasmodica attenzione è rivolta solo alla attuazione del Pnrr, a tale scopo procederà con contratti a tempo determinato che precarizzeranno ulteriormente il lavoro pubblico.

Sarebbe stato necessario lo smaltimento delle graduatorie concorsuali esistenti ma in estate ha dichiarato di essere contrario nonostante le gravissime carenze di personale in tutti i comparti della Pa

Perfino le assunzioni in sanità arrivano con il contagocce , si sono persi migliaia di posti di lavoro e ad oggi gli organici sono del tutto insufficienti a fronteggiare la pandemia.

Sono aumentati i carichi di lavoro, chi va in smart è tenuto a smaltire il lavoro arretrato come se la responsabilità ricadesse sulla forza lavoro e non sulle carenze di organico.

Per 9 anni sono stati bloccati gli stipendi, si vanno rinnovando contratti nazionali a 3 anni dalla loro scadenza con pochi soldi e continui rinvii alla contrattazione di secondo livello che dovrà decidere l'importo di istituti contrattuali per i quali non esiste copertura economica se non riducendo la produttività generale

La Pubblica Amministrazione subisce un rinnovamento  che è solo lo stravolgimento del settore pubblico a uso e consumo delle imprese, oggi ci parla di aumenti stipendiali solo per i piu' meritevoli.

Ma come pensa di valutare il merito? Con la solita performance che è una lotteria, anzi frutto di decisioni sovente arbitrarie dei dirigenti che in base alla valutazione decidono il salario accessorio della forza lavoro.

La Sua lettera è un invito a formarsi, per arricchire il  bagaglio di competenze e la formazione determinerà stipendi diseguali tra dipendenti. 

Gli Enti pubblici sono in grave ritardo sulla formazione perchè la sua Riforma è astratta, anzi funzionale a piegare la Pa a dettami che non porteranno benefici reali ai cittadini.

Mancano gli accessi alle banche dati eppure Lei pensa che l'obiettivo da perseguire sia quello di  “acquisire nuove competenze” tecniche, organizzative e manageriali.

A un impiegato, un infermiere un vigile o un tecnico non servono competenze manageriali ma conoscenze diffuse e aggiornate in relazione ai profili professionali e allo svolgimento dei compiti quotidiani.

Ci pare evidente che Lei non conosca la pubblica amministrazione , del resto se ci considera fannulloni non ha mai messo piede in un ospedale, in un comando dei Vigili del fuoco o della Pm e men che mai in qualche ospedale o Rsa, se lo avesse fatto non ci dispenserebbe ovvietà con tanta supponenza attraverso il pomposo  piano strategico “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese

Il Ministero annuncia 2 miliardi di euro per un piano d’investimento di cinque anni che si aggiungerà al “naturale rinnovamento di competenze legato allo sblocco del turnover e alle decine di migliaia di nuove assunzioni necessarie all’attuazione del PNRR”. Ma perchè prima di redigere un Piano non ha ascoltato le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici, perchè non ha previsto assunzioni rapide magari con lo scorrimento delle graduatorie ancora vigenti?

E come puo' parlare di aumenti in base alla formazione quando la stessa dovrebbe essere parte attiva delle politiche del personale?

Probabilmente ignora che numerosi dipendenti da anni si formano da soli, nel loro tempo libero  e a proprie spese perchè gli Enti pubblici non sono in grado di gestire percorsi e processi formativi, se ne fosse al corrente eviterebbe di scrivere letterine insignificanti.

Si parla di PA 110 e lode dando ai dipendenti pubblici la possibilità d’iscriversi, grazie a un’intesa firmata con il Ministero dell’Università e della Ricerca, a condizioni agevolate a corsi di laurea, master e corsi i specializzazione d’interesse per le attività delle amministrazioni pubbliche. Il suo obiettivo è quello di smantellare la Pa e i percorsi formativi costringendoci a dedicare il nostro tempo libero alla formazione, non sarebbe logico pensare di integrare lavoro con formazione senza farne ricadere i costi sui singoli dipendenti?

E  che dire poi della autovalutazione delle proprie competenze digitali sull’apposita piattaforma? Il buon dipendente pubblico sarà quello che si trasforma in manager e imprenditore o quello chi sa fornire servizi di qualità?

Con i nuovi contratti saranno introdotte quattro nuove aree professionali, con la possibilità di avanzamenti di tipo orizzontale (scatti) ogni tre anni. Per valutare se ne esistono le condizioni si guarderà, per almeno il 40% della valutazione finale, al merito e ai risultati raggiunti dal lavoratore. Ancora una volta spunta la performance come criterio guida, quella performance che nel corso degli anni è solo servita a dividere la forza lavoro determinando disuguaglianze salariali intollerabili a fronte di stipendi che restano i più bassi d'Europa.

Ministro Brunetta, respingiamo la sua lettera al mittente denunciando il silenzio assenso dei sindacati cosiddetti rappresentativi che non tutelano da anni i nostri interessi e invece di recuperare potere di acquisto e di contrattazione consentono al Governo dei Migliori di stravolgere il settore pubblico.

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