Tutela dei lavoratori fragili

Grande è la confusione ma la situazione non è eccellente anzi per i lavoratori e le lavoratrici fragili i problemi sono sempre maggiori. Il decreto Cura Italia (art 26 comma 2 del DL 18 del 17 marzo 2020)aveva previsto l'equiparazione a malattia del periodo di quarantena prevedendo delle regole a tutela della salute e sicurezza dei fragili ai quali veniva concesso lo smart Working se non che è uscita una circolare Inps che stabilisce le tutele fino ad oggi garantite fino al 28 Febbraio 2022 (DL 221 del 24 dicembre 2021 art 17 comma 1 )anche se il si fermava al 31 dicembre 2021 l’equiparazione della quarantena a malattia Ora i problemi nascono nei settori, come la sanità, ove i lavoratori e le lavoratrici sono impossibilitati a svolgere il proprio lavoro in smart working e laddove le normative vigenti non chiariscono quali siano le modalità di copertura obbligando i lavoratori ad usufruire di ferie e permessi, se non di aspettative non retribuite Di conseguenza facciamo nostro l'appello lanciato dalla Cub sanità che ha inviato al Governo alcune rivendicazioni che giudichiamo essenziali per la reale tutela dei soggetti fragili. Le richieste - venga ripristinata fino alle fine dello stato di emergenza la quarantena equiparata alla malattia per i contatti stretti dei casi COVID - venga ripristinata la tutela dei lavoratori fragili che non possono accedere allo smart working ,rendendola automaticamente retroattiva e che il periodo di assenza con tale motivazione non rientri nel periodo di comporto, come previsto dalle normative precedenti. Riteniamo inoltre rischioso l’eliminazione della quarantena per i lavoratori vaccinati , prevista dal DL 221, soggetti solo all’autosorveglianza: tale norma obbliga i lavoratori stessi a scegliere da soli se essere prudenti e fare la quarantena, coscienti che anche con la terza dose si può contagiare ed essere contagiati,dovendo però usare ferie o perdere stipendio oppure non farla sperando che tutto vada bene. Non può essere tollerato che lavoratori che si espongono quotidianamente a rischi per la propria salute e stanno sopportando condizioni di lavoro pesantissime, non vedano nemmeno riconosciuto il loro diritto alla tutela della salute in condizione di fragilità. Pare inoltre quanto mai contradditorio il fatto che mentre si riconosce come sufficiente l’uso di DPI come la mascherina FFP2, anche dopo contatti stretti con positivi, come strumento di protezione dal contagio, gli stessi DPI non vengano ritenuti sufficienti ai fini della protezione per i sanitari che non ottemperino all’obbligo vaccinale e per i quali , come anche per i colleghi vaccinati ,potrebbe essere prevista come misura aggiuntiva anche l’esecuzione di tamponi più frequenti

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