Sanità al collasso: di chi è la colpa?

 Sanità al collasso: di chi è la colpa?


La pandemia cambia tutto tranne il liberismo: il Governo Draghi taglia 6 miliardi alla sanità.

Facciamo due conti;  dopo aver accresciuto le spese sanitarie di 6 miliardi nel 2021, con una spesa prevista di 129 miliardi, per il 2022 la cifra indicata è di 125 miliardi, mentre nel 2023 saranno 123 miliardi. Quanto stanziato nel 2021 sarà tagliato nei prossimi due anni.

Le igienizzazioni e sanificazioni sono quasi sempre le stesse del 2019 quando erano state tagliate in nome della spending review.

Nel 2018 l'Italia ha speso per il sistema sanitario nazionale l'8,8% del Pil, una percentuale che scende al 6,5% considerando solo gli investimenti pubblici visto poi che la stragrande maggioranza degli oneri per combattere la pandemia ricade proprio sulla sanità pubblica.

In Italia si spende per la sanità meno di ogni altro paese: Stati Uniti (14,3%), Germania (9,5%), Francia (9,3%) e Regno Unito (7,5%), Peggio di noi solo i paesi dell'Europa orientale, Spagna, Portogallo e Grecia dove la pandemia è fuori controllo.

Se consideriamo l'aumento del Pil e la spesa sanitaria mancano ben 37 miliardi di euro.

L'Italia ad oggi ha circa 164 mila a posti letto per pazienti acuti (272 ogni centomila abitanti), un terzo in meno di quanti ne avessimo nel 1980 e analogo discorso va fatto per i posti in terapia intensiva.

In queste ore si attribuisce ogni colpa ai non vaccinati ma dati alla mano si capisce che i problemi della sanità arrivano da 40 anni di tagli e di contenimento della spesa. 

Cub Pubblico impiego


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