Auguri a chi lotta e resiste

    Il nostro augurio di buone feste va alle classi subalterne e ai combattivi e conflittuali che, per quanto ne dica il candidato alla segreteria del Pd Bonaccini, non archiviano la contraddizione tra capitale e lavoro avendo scelto da che parte stare.



    Le immagini della Meloni in tuta mimetica entreranno nell'immaginario collettivo, Governo, e non solo l'attuale, alimentato dalla retorica bellicistica, una scuola nella quale i protocolli Miur preparano alla guerra e alla sua tacita accettazione come evento ineluttabile e gratificante per l'umanità. E quando si parla di identità nazionale si costruisce un'immagine storica a uso e consumo delle imprese belliche.

    La banale e normale assuefazione alla guerra porta ministri e politici ad indossare periodicamente la mimetica, a credere che una mini naja possa avere un carattere formativo al pari del volontariato in una mensa dei poveri o un apprendistato  a un picchetto anti sfratto o ai cancelli delle fabbriche dove si lotta a difesa del posto di lavoro.

Le spese militari sono in continuo aumento per approdare al 2% del Pil e presto superarlo, un Occidente che per anni ha esportato la democrazia umanitaria e i valori della propria civiltà con guerre devastazioni dei territori, embarghi e violenze quotidiane.

    Il metodo Giakarta ha fatto scuola, la destabilizzazione è un'arma ricorrente dell'imperialismo che rovescia governi ed esporta multinazionali per ricostruire i paesi devastati dalle guerre.

    I valori pedagogici del fascismo tornano in auge nei nostri giorni con una orgia di autentico revisionismo storico.

    Un 'altra guerra, di entità differente, si combatte nei paesi a capitalismo avanzato, quella delle classi meno abbienti contro il capitali, classi che ogni giorno non sanno se riusciranno a fare la spesa o a pagare le bollette.

    E preparare alla guerra significa anche costruire ulteriori basi in territori già militarizzati.

    Il nostro augurio all'insegna del conflitto va agli ultimi e a quanti resistono alla silenziosa barbarie sociale e culturale dei dominanti. E il nostro augurio va a quanti resistono alla precarietà alimentata ogni giorno dalla retorica del self made man e dagli investimenti a favore delle imprese militari.

    E sulla militarizzazione del sistema educativo italiano rinviamo a questo testo e nella occasione esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza verso Antonio Mazzeo di nuovo sotto processo

04 ANTONIO MAZZEO Scuola e Ricerca:retorica della pace e presenza dei militari CESPCagliari,18/11/22 - YouTube

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