Miseria e ignobilità: a proposito di "aumenti" contrattuali

 L' aumento straordinario, attraverso il bonus destinato ai dipendenti pubblici come anticipo per i futuri aumenti contrattuali, nel 2023 farà salire dell’1,55% gli stipendi dei dipendenti.  Gli aumenti richiesti dai sindacati spagnoli e inglesi sono assai superiori e per questo stanno scioperando al fine di recuperare potere di acquisto.



Non solo non vengono conteggiati nella Manovra di Bilancio i soldi necessari per il rinnovo contrattuale ma si vende questa autentica elemosina come una conquista o meglio una sorta di gentil concessione del Governo in un momento di crisi economica. 

Non è casuale che si forniscano solo alcuni dati, quelli relativi alle spese pubbliche, un miliardo di euro per le amministrazioni centrali mentre Enti territoriali, sanità e università dovranno trovare nei propri bilanci 800 milioni di euro ossia l'ammontare del bonus. E non è scontato che questi Enti ricevano dallo Stato le risorse necessarie e quindi dovranno arrangiarsi magari tagliando servizi o costi per la formazione.

Teniamo conto che l'1,5% è una autentica miseria se pensiamo 

  • ai 9 anni di blocco della contrattazione che ci hanno fatto perdere migliaia di euro all'anno
  •  che il contratto appena siglato riguarda il triennio 2018\21 e da 12 mesi siamo di fatto senza contratto
  • che l'aumento dei costi energetici a carico delle famiglie ammonta per Federconsumatori a oltre 1200 euro


Il potere di acquisto per essere salvaguardato non ha bisogno di bonus o di elemosine 

Cub Pisa


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