Gps? Se lo adotti faciliti i licenziamenti

 In numerose aziende hanno applicato i Gps sui mezzi aziendali e  non c'è mai da fidarsi anche quando i datori garantiscono che non saranno utilizzati a scopi disciplinari e repressivi.



Una recente sentenza della Corte Europea di Strasburgo dice in sostanza che se il datore di lavoro utilizza il Gps per tracciare i movimenti dei mezzi (e soprattutto di chi lo guida ossia il dipendente) non viola i diritti umani ma assolverebbe invece solo la potestà datoriale conferita dalla legge.

I dati raccolti, qualunque essi siano, possono essere utilizzati a  un eventuale processo e giustificare il licenziamento, avviene in Portogallo ma la sentenza vale per tutti i paesi Ue.

Ora si comprende perchè anni fa modificarono lo Statuto dei Lavoratori in merito alla sorveglianza a distanza, per offrire ai padroni uno strumento in più , per dare loro forza e al contempo indebolire il potere contrattuale della forza lavoro accrescendo paure e sudditanze.

La Sentenza è storica e farà giurisprudenza trattandosi della prima volta che la Corte di Strasburgo affronta le problematiche inerenti un licenziamento motivato dal tracciato del Gps e ci ricorda che questo strumento non è neutro e per questo ogni sua installazione dovrebbe trovare l'opposizione sindacale.

Il dipendente aveva rifiutato l'installazione del Gps sul mezzo aziendale in sua dotazione dicendosi contrario, il datore dal controllo successivamente, dei tabulati, ha appurato che il lavoratore non aveva completato l'orario giornaliero e per questo era partita una contestazione di addebito tramutatasi poi nel licenziamento.

A dircela tutta ha pesato sul licenziamento anche la manipolazione del Gps da parte del lavoratore. In sostanza il Gps non è strumento di sorveglianza ma un uso giudicato improprio del mezzo aziendale attraverso i tabulati del Gps sono motivo di licenziamento.

E' evidente che la richiesta pressante di tante aziende è finalizzata alla sorveglianza e non solo alla custodia dei mezzi aziendali anche se non lo ammetteranno mai, il confine è labile ma alla fine anche piccole deviazioni dai percorsi consentiti potrebbero tramutarsi in provvedimenti disciplinari poichè, una volta appresa la decisione di installare il Gps, ogni dipendente sa di potere essere controllato.

 Eppure il datore aveva informato che lo strumento era solo funzionale a limitare le spese aziendali attraverso il controllo dei Km ma è sufficiente ricordare che ogni uso non lavorativo viene giudicato improprio dando adito a contestazioni di addebito fino al licenziamento. E' quindi del tutto evidente, al di là delle letture giurisprudenziali, la finalità oggettiva del Gps e l'utilizzo che ne possono fare con tanto di Sentenza europea a favore dei datori. 

Ci chiediamo allora perchè in tante aziende il sindacato abbia sottoscritto accordi sull'utilizzo del Gps sapendo che un eventuale controllo da parte datoriale avrebbe trasformato i tabulati in prova contro i lavoratori stessi per giustificare sanzioni e licenziamenti.


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