Io ceto medio impoverito.....lettera aperta al nostro Blog

 Riceviamo e pubblichiamo questa lettera

Sono un uomo di 55 anni, fino a poco fa, 3 anni, potevo dirmi benestante, un buon lavoro e anche il reddito non era male, abbastanza per uno stile di vita senza privazioni, la macchina, le vacanze, i vestiti presi ai saldi ma di marca.



Cosa è successo? Non lo so, tutto è avvenuto precipitosamente, il covid, quella maledetta pandemia...

Avevo un bar che sto per chiudere, a fine 2021 ho licenziato il  dipendente che era con me da 14 anni, sono rimasto chiuso quasi 1 anno, ho provato a inventarmi di tutto ma gli esiti sono stati insoddisfacenti. L'affitto da pagare, i fornitori che alla fine non ti fanno credito perchè scoprono che sei esposto in banca, non riesci a far fronte alle rate del mutuo per la casa e la macchina, ritardi il pagamento della birra o del caffè con la promessa di saldare il conto, trascorre un anno e sei riuscito a racimolare solo il 20 per cento della cifra necessaria.

Vendi la macchina, annulli ogni spesa superflua ma non è abbastanza per raddrizzare la barca, vado a fondo giorno dopo giorno, alla ripresa arriva lo smart working e perdo il 60% dei clienti, l'altro 30% sono gli studenti che seguono le lezioni da casa. E come se non bastasse spostano gli uffici della impresa che ogni giorno assicuravano una quarantina di pasti, la mia vita va letteralmente a rotoli.

Avevo uno stipendio di circa 2300 euro netti al mese, oggi se ne guadagno 800 è oro che cola. In Italia lo stipendio medio è di circa 1.700 euro, ma ci sono 11 milioni di persone che guadagnano meno di 20mila euro lordi l’anno che significa trovare in busta paga circa 1.300 euro al mese. Io mi accontenterei di rientrare in questa fascia ma da due anni sono invece sotto, le uscite superano le entrare. Nel 2021 non sono arrivato, sussidi inclusi, a 17 mila euro lordi, ora non mi resta che chiudere il bar perchè l'affitto è stato aumentato e io non posso pagarlo, abbiamo tirato avanti perchè mia moglie fa la custode a scuola e arriva a 21 mila euro lordi all'anno .

Le spese per luce e acqua sono raddoppiate, anche il caffè è arrivato alle stelle, le bollette a casa sono cresciute del 90%, un figlio sta per finire il liceo e non so se potremo pagare l'università.

Cosa farò nel 2023? Non lo so, per il catering forse sono troppo vecchio, devi lavorare 12 ore consecutive e dopo anni al banco ho problemi di circolazione e in piedi per tanto tempo non posso starci.  Non ho speranze per il futuro, anzi non voglio pensare al domani perchè vedo solo ombre , troppo giovane per andare in pensione ma troppo vecchio per un lavoro dignitoso nel commercio dove ritrovo tanto nero, partite iva, contratti di apprendistato.

Chiudere il bar per il quale ho lavorato sei giorni sue sette 12 ore al giorno per 11 mesi all'anno è un dolore immenso ma è la sola strada percorribile per pagare i debiti e provare a ripartire. 

Ma in quale direzione? Non lo so, questa enorme difficoltà sta distruggendo anche il rapporto di coppia, mia moglie ha deciso di tornare a vivere con sua madre, io sono finito in cura per depressione, non voglio arrendermi ma allo stesso tempo non riesco a capire se per me esiste ancora un futuro.

Se volete pubblicare questa lettera ve ne sarò grato, vi ringrazio per l'attenzione e la comprensione.

D. B

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