Come sta cambiando il diritto allo studio?



Come sta cambiando il diritto allo studio?  Intervista a un delegato Cobas dell'azienda regionale diritto allo studio Toscana

d Cosa sta accadendo all'Azienda Regionale diritto allo studio Toscana?

Lo Stato di agitazione promosso dalle organizzazioni sindacali dell'Ardsu dopo l'annuncio che la Regione Toscana ridurrà i fondi destinati al diritto di Studio, tagli di circa 12 milioni di euro solo nel prossimo triennio. Attualmente sono 315 i  dipendenti all'Ardsu, 170 solo nella ristorazione,  distribuiti tra le sedi di Pisa (la principale), Firenze e Siena.

Il comparto delle mense è quindi quello numericamente più corposo. Già nel 2017 la mobilitazione dei lavoratori bloccò una manovra analoga mirante a tagliare fondi all'azienda Regionale  anche con la mancata sostituzione del personale andato in pensione o in mobilità e  più complessivamente di quanti non erano stati sostituiti nei 9 anni di blocco della contrattazione.

Al contempo anche un  maggiore ricorso alla esternalizzazione di taluni servizi o alla chiusura di altri ritenuti sacrificabili e non più prioritari per l' utenza (da precisare che l'Ardsu rifiuta categoricamente l'accusa sindacale di volere esternalizzare).

d L'Ardsu parla di investimenti....

1 milione di euro previsti per le assunzioni 2022\3, 3 dirigenti, 11 addetti alla ristorazione e i restanti posti destinati a ruoli amministrativi, un piano occupazionale che non tiene conto  tuttavia dei pensionamenti nella Ristorazione e delle uscite in ogni altro ufficio dell'Ardsu.

Le assunzioni previste nella Ristorazione sono 5 a Siena, 4 a Firenze e 2 sole a Pisa ma in questo ultimo caso non parliamo di vere e proprie assunzioni ma bensì di trasformazione di contratti part time in full time o meglio aumento delle ore degli attuali part time con 4 unità che passano dalle attuali 5 ore giornaliere a sei.

Se le assunzioni arrivano con il contagocce  nel frattempo i pensionamenti  risultano in numero assai maggiore dei nuovi ingressi.

d Le Rsu e i sindacati hanno promosso lo stato di agitazione e ci sono stati presidi davanti alle mense con gli studenti...

E' la carenza degli organici ad avere spinto i sindacati a muoversi con lo stato di agitazione, ad un anno dall'insediamento della nuova Direzione ci si imbatte in una carenza cronica di personale con le lezioni che da mesi sono tornate in presenza e con esse l'utenza costituita da studenti universitari è tornata ai livelli antecedenti al covid pur con 30 lavoratori in meno e una offerta di tipologia di pasti decisamente maggiorata.  .

E' diminuito il personale, in tutta la Regione, questi sono i risultati delle politiche intraprese negli ultimi 20 anni contro il lavoro pubblico,  ci sono 30 unità in meno degli organici previsti, più della metà dei quali solo a Pisa, gli stessi pasti del 2019 (ma i servizi  intanto risultano complessivamente aumentati ), quindi organici ridotti e con l'età media della forza lavoro che supera i 52 anni,  molte lavoratrici per altro alle prese con prescrizioni  mediche tali da limitarne le mansioni.

Le conseguenze di questa situazione sono l'aumento dei carichi e delle prestazioni richieste, una forza lavoro ridotta nei numeri a fronte degli stessi pasti erogati rispetto al 2019

Capita poi che il covid porti a ulteriori assenze forzate senza che si possa sostituire il personale mancante o si vada verso la riduzione dell'offerta alimentare .

E le attrezzature? Sono spesso vecchie, la impiantistica fatiscente e gli investimenti inappropriati. 

Sta cambiando di fatto la dotazione organica nell'Ardsu, le mancate assunzioni di personale addetto alla Ristorazione sono un problema dirimente, le assunzioni di personale tecnico e amministrativo non compensano per altro i prossimi pensionamenti. La coperta è decisamente troppo corta.

d E delle esternalizzazioni dei servizi cosa pensate?

Nel corso degli anni è aumentato il ricorso alle esternalizzazioni dei servizi anche se la direzione nega che ci siano esternalizzazioni in corso.

Prendiamo ad esempio il servizio in appalto delle Pulizie, si apre un bando che prevede dei servizi opzionali..... se vince la ditta X, una parte importante del budget assegnato  sarà destinato a servizi opzionabili che potranno a loro volta essere subappaltati o affidati a terzi, ad una sorta di ATI.

Siamo davanti a scenari preoccupanti perchè da una parte si afferma di volere mantenere inalterato il servizio a gestione diretta ma dall'altra si costruiscono politiche assunzionali inadeguate che alla fine avranno come risultato quello di esternalizzare parte dei servizi avvalendosi del Codice degli appalti e della opportunità di dare fuori  i servizi cosiddetti opzionabili che avranno uno spazio sempre maggiore. E gli opzionabili sono servizi fino ad oggi gestiti con personale a gestione diretta. Quindi senza adeguati investimenti per assumere personale non resteranno che gli appalti dove il personale è inquadrato con contratti nazionali sfavorevoli e con il part time, in teoria  minori a carico della Azienda Regionale ma ben pochi i benefici. E poi non è detto che le esternalizzazioni, come avvenuto in sanità, siano più convenienti come dimostra la gestione del Portierato.

d Torniamo a parlare dello stato di agitazione per concludere questa intervista..

Un primo tentativo di conciliazione è avvenuto in Prefettura, lo stato di agitazione è momentaneamente sospeso con un incontro  tra azienda e Rsu già fissato per il prossimo 13 Dicembre. Questo incontro dovrebbe essere l'occasione per presentare un documento tecnico da parte dell'Ardsu. Ma a cosa servirà questo documento tecnico? Il fabbisogno del personale da assumere, gli investimenti negli strumenti di lavoro sono decisioni che necessitano  di investimenti adeguati e anche di rivedere il piano di fabbisogno, senza queste scelte il futuro dell'Ardsu è avvolto nelle nebbie che si fanno da tempo sempre più fitte,

La preoccupazione dei sindacati è legata al futuro dell'azienda e al ridimensionamento del servizio mensa a gestione diretta, un eventuale ridimensionamento avrebbe effetti negativi sugli studenti e un ricorso alle esternalizzazioni potrebbe ridurre i costi aziendali a discapito del potere di acquisto dei lavoratori in appalto ma allo stesso tempo anche spianare la strada a una presenza di privati nella gestione dei servizi . E a quel punto, con l'ingresso di soci privati, anche i costi a carico degli studenti potrebbero aumentare.

Prendiamo il verbale redatto in Prefettura a Firenze, non si parla di sospensione ma di conciliazione, con l’impegno di produrre, da parte dell’azienda, un documento tecnico che tenga conto delle richieste fatte dalle parte sindacale. La maggioranza della Rsu ha deciso di conciliare con questi presupposti, i Cobas sono per continuare lo stato di agitazione e chiedere un incontro con la Regione. La conciliazione di per sè rappresenta un atto di fiducia all’azienda, con la promessa di riaprire lo stato di agitazione se il documento non sarà congruo alle nostre richieste. 

d Ridimensionare i servizi mensa avrebbe ripercussioni negative sul diritto allo studio...

Non si tratta solo di conservare i posti di lavoro ma evitare anche i processi di esternalizzazione e al contempo salvaguardare la natura sociale del servizio, gli studenti devono già subire il rincaro della vita o dei posti letto il cui costo dopo la pandemia è salito alle stelle, un aumento del costo della mensa sarebbe un ulteriore attacco al diritto allo studio e per noi, come per gli studenti, del tutto inaccettabile.

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