Una manovra di Bilancio che risponde ai dettami di Confindustria



Una manovra di Bilancio che risponde ai dettami di Confindustria

Dalle anticipazioni della prossima Legge di bilancio  2023 viene quantificata una spesa pubblica pari a circa 21 miliardi che per lo più sarà indirizzata a copertura del caro-bollette. 
Ma chi è avvezzo ai conti, e noi non siamo tra questi, ha già quantificato che questi soldi basteranno, se va bene, fino ai primi di maggio. E cosa accadrà negli 0tto mesi successivi del 2023?

Le scelte da operare dovrebbero essere ben altre, ad esempio
aliquote fiscali per i redditi elevati in modo da garantire una tassazione equa e proporzionale che restituirebbe fondi al nostro welfare per incrementare la spesa sanitaria, che invece viene contratta, quella sociale e per l'educazione.
recupero dell'evasione fiscale che ammonta a circa 100 miliardi annui

La manovra di Bilancio, la copertura delle spese è tutta da dimostrare e non è detto che avvenga con tagli ad alcuni capitoli di natura sociale, dimostra che le misure in prospettiva andranno a pioggia, non si muoverà un dito per recuperare realmente l'evasione, si alimenterà la tassa piatta per gli autonomi e proseguiremo con la detassazione del premio di produttività che favorisce le associazioni datoriali e assai meno, in misura contenuta a dir poco, le classi lavoratrici.

E intanto aumenta la inflazione, si riduce il potere di acquisto dei salari e delle pensioni, il potere contrattuale della forza lavoro.

Una manovra di classe? Di certo, ad immagine e somiglianza dei voleri di Confindustria!

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