Cassaintegrazione in scadenza a Piombino: il comunicato dei lavoratori

 

Il 7 Gennaio prossimo scade la cassa integrazione per 1600 lavoratori delle Acciaierie! Dopo la scomparsa dei 1000 lavoratori delle ditte 8 anni oggi Piombino assisterà in silenzio a questa ennesima perdita di posti di lavoro e di ricchezza che si riversa anche su tutte le altre categorie in città e nel comprensorio? Ed inoltre anche il futuro dei circa 700 lavoratori che ancora laminano è ugualmente e fortemente a rischio! Continuiamo a fare finta di nulla?

La città ed i politici parlano solo del rigassifficatore  e non vedono come persino tale vicenda sia riconducibile alla stessa logica che sta condannando quella che ancora è la più grande industria del territorio al fallimento ed i suoi lavoratori alla disoccupazione! Mentre si negano persino i 150 euro del bonus energia ai cassaintegrati!

Tutti i governi di destra e di "sinistra" si sono dimenticati di Piombino. Hanno regalato le acciaierie alle varie  multinazionali di turno senza mai preoccuparsi che avessero e mettessero in pratica un piano industriale di rilancio, hanno dimenticato le bonifiche, hanno dimenticato di fare le infrastrutture stradali e ferroviarie, hanno smantellato la sanità e l'Ospedale! 

Le nostre proposte di utilizzo dei cassaintegrati in lavori di pubblica necessità (rifacimento acquedotto, bonifiche, ecc.) sono state da tutti i politici locali accolte a parole e mai tradotte in atti che ne permettessero l'attuazione. Per riscuotere la cassa integrazione ci troviamo costretti a frequentare offensivi corsi di inglese o a imparare come si crea una partita IVA! Come per dire che non ci sarà più posti di lavoro per gli operai, preparatevi a riciclarvi! Non sarebbe stato più utile ad esempio formarci (carpentieri, ecc.) per eseguire lo smantellamento degli impianti inutilizzati della fabbrica? Lavori  che oggi vengono affidati a ditte specializzate di fuori Piombino. Tali proposte andavano contro il processo di de-industrializzazione e l'inerzia a cui ci hanno condannato, contro lo spopolamento della nostra città voluto dai vari Governi! 

Le acciaierie pur  ridimensionate potevano avere un futuro! Certo con l'entrata dello Stato perché solo un investimento pubblico può sanare il disastro ambientale creato ed investire in nuovi impianti ecocompatibili. 

Il PNRR prevede il rilancio dei trasporti su ferrovia; le acciaierie potevano essere il perno di questo rilancio, non solo producendo con indispensabili nuovi treni di laminazione le rotaie ma anche tutto il materiale ferrabile; creando altri reparti capaci di trasformare altri laminati in prodotti finiti. Ma una industria come le Acciaierie e la Magona moderne ed ecocompatibili che si sviluppano nelle aree industriali oppure  la General Elettric allontanata, la cantieristica allontanata e le altre fonti di lavoro che autonomamente si sono affacciate nel territorio: gli allevamenti ittici, il turismo, il trasporto navale,  insomma la necessaria diversificazione economica e produttiva sono avversati  e messi a rischio! Non sono per Piombino!  Esiste ed è comune alla Regione Toscana ed ai vari Governi un piano preciso: siamo sacrificabili!

 Siamo un territorio da mettere a disposizione degli interessi delle multinazionali (SNAM, JSW, ARVEDI, ecc.) e di altri distretti industriali o città metropolitane che non sanno dove mettere i loro rifiuti (cartiere, lavorazione della pelle, plastiche, bottini, ecc.). Tutti questi interessi troveranno a Piombino la loro collocazione. Così dopo avere distrutto le acciaierie oggi con la rigassificatrice in porto bloccano tutta l'economia del mare (trasporti, allevamenti ittici, cantieristica navale, ecc.) e rendono   meno competitivi sia le acciaierie che la Magona che avevano nel porto un importante fattore di sviluppo e banchine da cui ricevere ed inviare materiale. 

Oggi regalano il porto alla SNAM! Se il 7 Gennaio saremo licenziati non troveremo posti di lavoro nel nostro territorio perché quel poco che si è autonomamente realizzato è messo a rischio!

Vogliamo un altro destino!

Chiediamo a tutti i Sindacati di convocare urgentemente una assemblea di fabbrica della acciaierie! Chiediamo che l'assemblea si svolga in pubblico, chiediamo che siano invitate tutte le forze politiche, le Associazioni, i cittadini!

Dobbiamo fare capire alla città che abbiamo obbiettivi comuni: la difesa del lavoro, della occupazione, dell'ambiente, della diversificazione economica che dovrà assorbire gli esuberi delle acciaierie, che comunque ci saranno, oltre che i giovani in cerca di prima occupazione, oggi costrutti tutti ad emigrare.

Noi lavoratori delle industrie dobbiamo organizzare una grande manifestazione a cui chiamare tutta la città ed il nostro interlocutore è il Governo a cui chiederemo: investimenti per rilanciare le acciaierie e creare nuovi posti di lavoro (sostegno economico per gli eventuali esuberi)! Rendere possibile la diversificazione economica che ha al centro il porto e l'economia del mare e quindi no alla SNAM! Infrastrutture stradali e ferroviarie e rilancio della Sanità Pubblica e dell'Ospedale!

                                                                      

                                                                                   Coordinamento art.1 CAMPING CIG

 

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