Caos ad arte nel Partito Democratico

 riceviamo e pubblichiamo


Una grande minaccia minaccia il più grande partito del centro (sinistra). “Pd nel caos, Giorgio Gori avvisa gli ex Ds: se vince Elly Schlein me ne vado.” 

È un titolo de Il tempo, bisogna accontentarsi. E dove va? Il suo esempio è lo specchio dell’intero partito. Un’accozzaglia di inutilità politiche tenute assieme dalla storia che lo lega tuttora, ma si spera, si teme, a seconda dei gusti, ancora per poco.  Ogni tanto si alza un, diciamo così, dirigente e dice eccomi sono il nuovo segretario – vuoi vedere che rimane Letta? – votate me, alle primarie, al congresso, per posta certificata, per e-mail? 

Quindi anche un tipo come Gori, sindaco di Bergamo dice che non gli piace un (auto) candidato e che perciò lui se ne va. Dove? Magari allo stadio a incoraggiare la sua Atalanta, come fece nel febbraio 2020, dando una grossa mano, assieme al sindaco di Milano, Beppe Sala, a spargere il virus che iniziava così a mietere vittime.[1] Pensiamo di mettere in bocca a Trotskij le stesse parole, o a Stalin: se lui, l’altro, diventa segretario, me ne vado. Già è vero Trotskij lo ha fatto, ma per ben altri motivi. Chissà lo avesse fatto Stalin? Solo nella tundra braccato dai supporter di Trotskij! Ridicolo ma anche tragico. Ma qui siamo oramai al solo ridicolo. 

La tragedia è cosa troppo seria per questo gruppo di scappati di casa. Non sanno neppure cosa sia fare politica. Non hanno sicuramente letto Machiavelli. Risultato: le prossime elezioni politiche regionali saranno altri due buchi nell’acqua, due flop. Occorre essere seri e capaci in politica e scegliere la strada da percorrere: a) non mi interessa quanti voti prenderò ma non transigo dai miei valori. Posizione che tengono alcune liste di sinistra, e le giaculatorie dei piccoli gruppi comunisti. Accada quel che accada, io non recedo dai miei rifermenti e valori m-l, trotskisti, di movimento, stalinisti, leninisti, maoisti ecc. ecc. Non importa che rimanga sempre allo 0,… e quando va bene all’1% dei votanti. Non recedo dai miei principi. Ecco il PD potrebbe fare lo stesso. Ma così non è mai.

 Quali sono i suoi valori? E non basta enunciare democrazia, libertà, progresso: lo dicono tutti, anche a destra. Dovrebbe essere più chiaro. Ma chiaro non è e quindi questa non è la strada da perseguire. b) capire cosa sia il profitto politico del momento e inseguirlo, nonostante tutto. In questo caso, elezioni regionali di febbraio prossimo, avrebbe potuto essere, in Lombardia, accettare il regalo Moratti. 

L’unica possibilità politica di togliere la regione alla destra con conseguenti ripercussioni sul governo nazionale. Sarebbe stato un bel colpo potere vantarsi di avere battuto la destra laddove da trent’anni governa la regione. Per la seconda strada si fa spesso ricorso al: “non è possibile che un elettore del PD possa votare per una esponente di centro destra” – “il nostro popolo, i nostri valori ecc. ecc.”. Facile ricordare che lo stesso popolo, e pur nella(ex) rossa Bologna ha votato due volte il democristiano, e uomo di destra, Pier Ferdinando Casini. Che il partito è pieno di ex DC – anche Letta viene da lì  

Quindi perché fare gli schizzinosi per la Moratti e non negli altri, numerosi, casi?


 Non si capisce, se non con la motivazione che di politica il gruppo dirigente del PD capisca oramai poco più di nulla, oppure che abbia un serio problema con il rapporto con il potere che non vuole e che preferisce perdere, sperando di farlo bene, ma oramai non gli riesce neppure questo, che vincere e prendersi responsabilità verso il mondo imprenditoriale e burocratico contro cui andrebbe a sbattere. Il busillis è ancora in piedi e non possiamo non rendercene conto. Oppure lo lasciamo alla storia decadente, la decadance di nietzschiana memoria, che tanto nulla si può fare per rianimare un corpo che orami è molto ammalato e vicino alla morte.


Certo ci vorrà un po’ di tempo, neppure la Lega si è ancora putrefatta (ma noi speriamo in Salvini), ma la strada e già ben avviata. Vedremo chi la copre tutta quanta prima. Ed intanto noi popolo della sinistra aspettiamo tempi migliori e non si capisce ancora chi li stia preparando (lunghissima preparazione)? 


Forse nessuno.  


Tiziano Tussi

 

 



[1] Per quel bel ricordo basti un riferimento: il sito www.agi.it: "Follia di Sala e Gori su Atalanta-Valencia". L'attacco dell'ex Oms Ranieri Guerra nel suo libro "Follia di Sala e Gori su Atalanta-Valencia". L'attacco dell'ex Oms Ranieri Guerra nel suo libro (agi.it)

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