Intervento della Cub alla Piazza del No Base di Pisa

 La CUB interviene all'assemblea cittadina del No Base: il ddl 1660 riguarda anche gli attivisti contro la guerra

Crediamo necessario denunciare quanto sta accadendo nel paese, il ddl 1660 è un'arma pensata per criminalizzare e neutralizzare il conflitto sociale, per seppellire con anni di carcere non solo i lavoratori che bloccano i cancelli di una fabbrica o di un magazzino per difendere i posti di lavoro, non solo gli occupanti di casa equiparandoli a delinquenti  organizzati, questo ddl è stato pensato contro i movimenti ambientali e quanti lottano contro la guerra e i processi di militarizzazione. 

Il ddl 1660 ci riguarda tutti e tutte, la Cub chiede a questa piazza di non commettere l'errore di sottovalutazione del problema, se approvate queste norme saranno operative anche contro chi attuerà forme di lotta contro la costruzione delle nuove basi militari sul territorio italiano. 

Siamo davanti a un'economia di guerra, economiche e militari sono le cause della crisi in cui si dibattono i paesi europei, i problemi di approvigionamento energetico per la Ue sono legati all'aumento esponenziale dei costi del gas liquido acquistato dagli Usa  a costi elevati.

 Ebbene esiste un nesso palese tra la guerra in Ucraina e la ricerca da parte degli Usa e della Nato di acquisire il pieno controllo sulle vie energetiche anche a costo di indebolire le economie europee follemente  schierate a fianco di Biden . 

Noi crediamo che il ricorso alla guerra, al neokeynesismo di guerra se è servito agli Usa per il rilancio della propria economia , lo stesso discorso non varrà per i paesi Ue che oggi si trovano alle prese con una crisi economica e sociale. Pensiamo che la spinta ai processi di militarizzazione si coniughi con l'affermazione di una ideologia dominante, quella che poi anima anche le linee guida per l'educazione civica licenziate in estate dal Ministro Valditara. 

Scompaiono i diritti sociali, si afferma nelle scuole una visione del mondo avulsa dai rapporti sociali, la tutela dell’uomo e della donna non passa necessariamente da una visione della società ampia e non soggetta ai poteri economici, bisogna saper cogliere  tutti gli aspetti della vita sociale partendo dalla lotta alle crescenti disuguaglianze che restano un serio ostacolo all’effettivo esercizio dei diritti fondamentali.

Ovviamente nelle linee guida di Valditara non c’è traccia di una lettura/interpretazione ampia della società; la titolarità dei diritti e dei doveri dovrebbe essere proiettata non tanto nella sfera economica ma in ogni ambito della vita e in primis quello sociale e culturale. 

E anche queste linee guida ci riguardano da vicino se pensiamo che oggi tra le offerte formative più gettonate si trovano le visite scolastiche nelle caserme, militari nelle scuole di ogni ordine e grado a impartire lezioni di storia e di educazione civica. 

Chiudiamo su due questioni locali: da anni va avanti il potenziamento della base Usa di Camp Darby senza avere turbato i sonni di tanti e tante come se le servitù militari non fossero un annoso problema del territorio pisano e livornese. 

E infine il potenziamento del Fosso dei Navicelli, su esplicita richiesta di una agenzia legata all'esercito USA, che permetterà alla base statunitense il collegamento al mare per un rapido trasporto di logistica militare verso il porto di Livorno. 

Ci sembrano questioni rilevanti da mettere insieme dentro una critica globale ai processi economici e militari, processi che restringono gli spazi di libertà e di democrazia, criminalizzano il conflitto sociale e vanno destinando crescenti risorse economiche ai processi di militarizzazione dei territori quando mancano perfino i soldi per ristrutturare le case popolari molte delle quali oggi fatiscenti, quando mancano i soldi per gli ospedali, per ricostruire le aree terremotate, per assicurare diritti inalienabili come quello alla salute e all'istruzione.

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