Gaza, madre di civiltà e di culture millenarie
Gaza, madre di civiltà e di culture millenarie
di Laura Tussi
La
terrestrità unisce donne e uomini e ogni essere vivente in spazi e tempi di
fraternità e sororità.
Agenda
Onu 2030: pensare la pace
Gli
anniversari del ripudio della guerra e della disobbedienza civile e della
contrapposizione ai poteri forti contro le superpotenze.
Non dimentichiamo, anche
se lontano, l’anniversario della morte del colonnello sovietico Petrov che è
riuscito a salvare l’umanità dalla terza guerra mondiale e nucleare, con un
semplice gesto, il giorno 26 settembre del 1983, in piena guerra fredda. Per
questa sua nobile azione di disobbedienza civile, di disobbedienza e ripudio
degli ordini imposti dall'alto, dal potere, quest’uomo ha subìto il più
terribile vilipendio, la persecuzione, il carcere, per l’unica colpa di aver
dato una possibilità di sopravvivenza e riscatto all’umanità tutta.
Petrov.
Condannato e incarcerato. Per aver salvato l’umanità dall'apocalisse nucleare.
Petrov ha sventato la
guerra nucleare. E condannato e imprigionato per questo atto di disobbedienza
al potere. Per aver tutelato l’esistenza di nostra madre terra
dall’annientamento totale e invece riscattarla nella coscienza planetaria della
cultura della terrestrità, come sostengono i partigiani e padri costituenti
dell’ONU Hessel e Morin.
La
derivazione da madre terra e dalle stelle e dagli astri e dalla dimensione
astrale fonte di fraternità e sororità.
La cultura della
terrestrità rende donne e uomini e ogni essere vivente sul pianeta strettamente
collegati in spazi e tempi di fraternità e sororità con tutto l’esistente, con
il divenire universale nella cosmicità dell’universo infinito. Un giorno il grande
dio denaro ha inventato la guerra mondiale, dando così un putrido segnale
all’istinto bestiale insito purtroppo nel genere umano: ha bruciato, distrutto,
stuprato. Interi paesi e città dati alle fiamme, bombardamenti a tappeto.
Dresda: centinaia di migliaia di morti. E l’apice degli autoritarismi e delle
dittature nazifasciste con Auschwitz e Mauthausen. E il culmine dell’odio e
della violenza con Hiroshima e Nagasaki.
E'
necessario pensare la pace: da Gaza al conflitto mortale tra Russia, Ucraina,
Usa, Europa, Nato.
E necessario ripensare
una pace al femminile, dove le donne siano coinvolte come portatrici di azioni
nonviolente di disarmo, amore, solidarietà e attivatrici dell’alternativa e del
cambiamento. Portatrici della bellezza che salverà il mondo.
Le
donne che sono vittime della più terribile arma di guerra: lo stupro di massa.
Pensare la pace,
ripensare alla bellezza del cosmo, è un sentimento al femminile nella dolcezza
dello sguardo della madre, della grande madre, della madre terra.
Ripensare la pace
avvicinarsi al mondo femminile dove le donne sono la parte di umanità più
povera di tutti i sud del mondo.
La
pace è femminilità.
Le donne che danno la
vita.
Le donne che mettono alla
luce.
Le donne che procreano.
Le donne che fanno la
pace.
Ripensare una pace al
femminile dove madre terra, la grande procreatrice del genere umano e i cicli
cosmici, le combinazioni astrali guidano il nostro agire quotidiano, il nostro
percorso terreno e creano la nostra linfa vitale. L’obiettivo principale di
Agenda Onu 2030 è la pace connessa alla risoluzione della povertà nel mondo. La
povertà che è donna. La semplicità che è donna con il nesso della pace ricca di
fecondità lunare.
La pace è cura.
La pace è dedizione.
Il femminile racchiude
l’essenza, l’emblema del cambiamento, della mutazione implicita nei processi e
percorsi di pace: il cammino della nonviolenza.
Il
cammino di Pace e Nonviolenza che dobbiamo imparare a percorrere. Salviamo Gaza.
Pace e non violenza sono
i motori del cambiamento umano. Delle grandi lotte di Mandela, di Gandhi, di
Martin Luther King e delle grandi donne di pace come, tra le tante, Rosa Parks
che hanno minato alla base e sovvertito la tracotanza razzista, la superbia
maschilista, la supponenza patriarcale rendendosi portavoce di pace e
nonviolenza tra genti, popoli e minoranze. E ricordiamo la gravità attuale più
eclatante e abominevole. Il genocidio perpetrato a Gaza dalla violenza fascista
e sionista. Perché Gaza riguarda tutti noi, la Terra, il Pianeta, il Mondo, il
Cosmo.
Il
femminile è l’essenza della salvezza, il volto della madre, la genesi del
cosmo.
La donna è il principio
femminile che salverà il mondo dall’estinzione planetaria globale che si sta
compiendo con i dissesti climatici, l’energia nucleare, l’ingiustizia cosmica.
Il femminile è l’essenza della salvezza, il volto della madre, la genesi del
cosmo. La patria delle patrie: il nostro universo dal locale, a partire da
Gaza, il crogiolo della civiltà all'universale, la nostra discendenza astrale e
cosmica.
Siamo
figlie e figli delle stelle parafrasando Margherita Hack
Partendo dai grandi padri
partigiani e dalle grandi madri costituenti della democrazia, da Agenda ONU
2030: la pace vive! Pedagogia della pace, didattica della storia, narrativa
della memoria, ecodidattica sono locuzioni di senso e significato che implicano
un interesse nei confronti della storia passata, della tutela dei grandi beni
comuni della pace, della memoria e dell’ambiente.
Le
Stelle della Resistenza contro il male assoluto.
Partendo dai grandi padri
partigiani e dalle grandi madri costituenti della democrazia da Stéphane Hessel
a Giuseppe Pinelli a Edgar Morin a Giovanni Pesce, da Tina Anselmi a Teresa
Mattei a Nilde Iotti e molte altre nostre stelle polari della Costituzione e
della Resistenza, abbiamo concepito il fatto e elaborato l’idea, nel corso del
presente storico contemporaneo, di vivere in una terrestrità sistemica e
complessa che ha creato il genere umano e che tutti gli essere umani devono
farsi portavoce e attivisti della tutela e della salvaguardia dell’ambiente
circostante come bene supremo e prioritario.
L'amore
cosmico del genere umano.
La pace e la memoria sono
i veicoli e i vincoli di questa tutela protettiva dettata da un amore cosmico
tra esseri umani e la memoria storica insegna gli errori che l’uomo ha compiuto
nella storia e la necessità di una pace duratura: pace e nonviolenza come
supporto ai grandi problemi dell’umanità, alle emergenze che incombono sul
genere umano come la miseria, la guerra, la tutela ecologica, lo Stato sociale,
la disuguaglianza sociale mondiale. Quindi nonviolenza non come semplice
assenza di guerra, ma come azione attiva e strategia vincente contro tutti i
‘virus’ che incombono e affliggono l'umanità e annichiliscono l'assetto di
nostra madre terra.
La
genesi della Costituzione. Madre della democrazia: la Resistenza Partigiana
Antifascista.
La costituzione nata e
dettata dai nostri padri e dalle madri costituenti è la stella polare del
nostro agire, della nostra azione strategica nonviolenta quotidiana. La terra
non ha bisogno di un nuovo patto costituzionale, perché la storia dei secoli e la
storia contemporanea hanno insegnato e lasciato in eredità le costituzioni nate
dalla Resistenza Antifascista: le carte della terra, le Cop per il clima,
l’Agenda Onu 2030, il TPAN, ossia il trattato Onu per il disarmo nucleare
universale che è valso a tutti noi attivisti il premio Nobel per la pace nel
2017.
La
strategia nonviolenta della Terrestrità: l'appartenenza a Madre Terra.
In base ai dettami sanciti
da questi patti costituzionali noi esseri umani possiamo agire con il tramite
di una strategia nonviolenta per proteggere il nostro futuro e l’avvenire di
tutti gli ecosistemi terrestri, per prevenire il collasso del sistema mondo,
del nostro villaggio globale e della terrestrità del cosmo circostante. La
memoria è la storia che guida nel percorso e nel cammino della nonviolenza per
non ripetere gli errori e gli orrori che l’uomo ha compiuto nel corso della
storia.
L'Ecodidattica
per affrontare le sfide del Terzo Millennio.
La didattica
dell’ambiente e l’ecodidattica forniscono gli strumenti per affrontare le sfide
del Terzo millennio per tutelare il nostro habitat dalla costante della
minaccia e dell'emergenza di catastrofi climatiche e nucleari. Il rischio di un
inverno e di un’apocalisse nucleare sono sempre più imminenti dato
l’avvicendarsi sempre efferato della corsa agli armamenti e del riarmo
nucleare, per cui le spese militari nel mondo sono in continuo incremento e
fomentano pericoli e disastri per l’umanità come ad esempio il fenomeno
apocalittico di un inverno nucleare.
L'inverno
atomico e l'apocalisse nucleare. A partire da Gaza, culla della civiltà.
Basterebbe lo scambio di
alcune gittate nucleari tra due paesi belligeranti, ad esempio, India e
Pakistan, che sono da sempre ai ferri corti, oppure una bomba nucleare sulla
striscia di Gaza come minacciava il Ministro Israeliano, per dare sfogo a un
inverno nucleare, ossia il collasso dell’assetto climatico terrestre per cui si
assisterebbe a una trasformazione climatica dell’ecosistema che provocherebbe
almeno un miliardo di morti e innumerevoli carestie e soprattutto l’inquinamento
radioattivo che porta la morte inesorabile di ogni forma di vita.
Non
c'è più tempo. Necessitiamo di dialogo tra genti, etnie, culture, popoli e
minoranze.
Dalla scuola deve partire
un percorso progettuale di educazione ambientale e di cittadinanza attiva e
globale per una presa di consapevolezza dei rischi imminenti che contrastano
l’umanità e il pianeta intero. L’obiezione alle spese militari e nucleari è un
atto di coraggio importantissimo, una presa di posizione che deve coinvolgere
tutte e tutti e ciascuno e nessuno escluso. La scuola in primis e
l’associazionismo culturale e di impegno civile come l’Anpi-Associazione
Nazionale Partigiani d’Italia devono porsi come veicoli fondanti di questa
azione strategica nonviolenta, valida e indispensabile per la tutela del nostro
imminente futuro. Perchè non c'è più tempo.
Commenti
Posta un commento