L'Educazione alla pace per decostruire il potere e i miti della razza e dell'eroe.
L'Educazione alla pace per decostruire il potere e i miti della razza e dell'eroe
di LAURA TUSSI
Riflessioni
pedagogiche.
La scuola ha il compito
di costruire un’alternativa, un baluardo e un’azione di contropotere,
decostruendo e ricostruendo le idee, indicando ai giovani la possibilità di
scegliere tra un pensiero conformista e allineato al potere e uno stile di vita
libero e divergente
L'educazione
oltre le ideologie e i totalitarismi della storia e dell'attualità.
L’educazione alla pace
deve orientare ad una visione di cambiamento e trasformazione della realtà,
superando le vecchie barriere ideologiche, gli errori e i falsi miti della
storia e della contemporaneità.
La
propaganda di guerra dei mezzi di comunicazione di massa.
Subentra la necessità di
un’innovazione, di una trasformazione che consideri comunque i valori e i
principi della carta costituzionale, per aprire a contesti di dialogo
finalizzati alla realizzazione di ambiti didattici che educhino alla pace
tramite un aggiornamento formativo e informativo continuo, sviluppando
anticorpi cognitivi, idee culturali e parole generatrici di cambiamento e
trasformazione della realtà costituita di dettami imposti dal sistema, dai
media, dai mainstream ortodossi e convenzionali.
L'educazione
alla pace oltre il clima di paura e incertezza, insicurezza e sfiducia nel
cambiamento, di rassegnazione, di odio, sopraffazione, violenza.
Non risulta facile
concretizzare e realizzare l’obiettivo della trasformazione e dell’educazione
alla pace, perché è forte il condizionamento dei mass media che ingenera un
clima di paura e incertezza, insicurezza e sfiducia nel cambiamento e è causa
di spirito di rassegnazione, di odio, sopraffazione, violenza.
La
scuola: luogo di contropotere. Il diritto alla pace.
Essere cittadini liberi,
capaci di futuro, nella nostra società, controllata dai mezzi di comunicazione
di massa, significa concepire la scuola, educazione comune, come una importante
alternativa, come luogo di contropotere e baluardo di verità e libertà, dove
gli educatori devono tornare a essere soggetti sociali culturalmente
sovversivi, che sostengano la verità e promuovano concetti, idee innovative,
per concepire i contesti di pace globali e proporre la risoluzione dei
conflitti armati a livello mondiale.
Il
regime mediatico e il populismo fascista.
In questa situazione di
disgregazione sociale e di sfarinamento delle istituzioni, i singoli individui
sono catturati dalle manipolazioni del sistema e dei mass media. Ogni
considerazione in merito alla necessità di trasformare la realtà deve tener
conto del potere del contesto mediatico, in quanto i media non sono mezzi di
informazione veritieri che collegano il mondo, ma costituiscono forme stantie
di potere che disorientano i cittadini. Per questo nei paesi occidentali si
transita verso forme di democrazie non più rappresentative, con la crisi della
politica, delle istituzioni, dei partiti politici e dei sindacati, il cui
operato è prevaricato dal populismo mediatico e dal regime mediocratico.
Il
pensiero conformista e allineato al potere in contrasto con uno stile di vita
libero e divergente.
In questo contesto di
imbarbarimento del sistema e crisi delle istituzioni, l’educazione diventa
un’impresa difficile e quasi impossibile. Per questo la scuola ha il compito di
costruire un’alternativa, un baluardo e un’azione di contropotere, decostruendo
e ricostruendo le idee, indicando ai giovani la possibilità di scegliere tra un
pensiero conformista e allineato al potere e uno stile di vita libero e
divergente, in cui le opinioni si formino attraverso canali informativi e
educativi alternativi e orientati alla verità tramite processi leciti di messa
in discussione e falsificazione delle notizie dettate dai media e di
decostruzione dei miti del potere.
Decostruire
il potere e i miti della razza e dell'eroe.
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