Lettera aperta al sindaco e all'assessore al personale al Comune di Pisa

 Lettera aperta al sindaco e all'assessore al personale al Comune di Pisa

 

Nelle settimane scorse la nostra organizzazione sindacale aveva sollevato dubbi e criticità in merito allo smart working o meglio alla gestione dello stesso all'interno del nostro Ente.

Contestavamo in quella sede una sorta di pregiudizio atavico nei confronti della modalità agile con la quale ormai sono erogate innumerevoli prestazioni lavorative, anche quelle storicamente di front-office, il ricorso a tecnologie e strumenti innovativi permette infatti di svolgere attività in s.w. che fino a pochi anni or sono erano del tutto impensabili, del resto è noto come innumerevoli servizi, tanto nel settore privato che in quello pubblico, siano oggi garantiti con la modalità agile.

Vorremmo ricordare un episodio increscioso ed emblematico della situazione di tanti uffici ai tempi del covid, quando il personale in servizio non era facilmente raggiungibile per telefono a causa della inadeguatezza del sistema tecnologico del centralino: se gli operatori erano già impegnati nel ricevere un'altra telefonata, all'utente non era fornito  alcun messaggio informativo di linea occupata e sulla necessità di attendere, il telefono infatti risultava libero facendo credere che non ci fosse personale a rispondere o che il personale stesso non volesse farlo.

Questo è solo un esempio lampante dei mancati investimenti tecnologici che consentirebbero anche l'implementazione di modalità lavorative di natura agile.

E' attualmente in corso una discussione con la delegazione trattante pubblica che disciplini l'attività lavorativa in smart working, ma resta un quesito di fondo: la Giunta comunale intende investire in processi innovativi e tecnologici, senza i quali anche il lavoro agile sarà considerato impossibile o comunque assai circoscritto?

Dal 2015 ad oggi sono stati fatti dei passi in avanti per causa di forza maggiore (vedi il periodo pandemico) ma tardano investimenti tecnologici per favorire lo smart e la gestione moderna dei servizi al cittadino.

Una certa miopia forse influenza ancora tanti e tante nell'affrontare la questione, prova ne sia che in questo Comune il personale in smart non ha finora avuto diritto al buono pasto, mentre le recenti norme lasciano la decisione ai singoli Enti dentro autonomia organizzativa e gestionale sulla erogazione del buono; da qui la richiesta all'amministrazione comunale pisana su come intenda muoversi a proposito del ticket per il personale in smart.

Sono quindi maturi i tempi per un cambio di rotta, e per attuarlo è sufficiente ripensare le modalità tradizionali in cui vengono erogati certi servizi (certamente non laddove la normativa nazionale lo escluda) tenuto conto che la prospettiva futura dell'inesorabile innalzamento dell'età pensionabile renderà sempre più urgente il ricorso allo smart.

 

Auspichiamo un rapido confronto con l'amministrazione comunale.

 

cordialità

Cub comune di pisa

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