Tra Carola e Sahra chi scegli?

 Una delle principali accuse mosse a Sahra Wagenknecht e al Bws è quella di avere posizioni in materia di immigrazione simili all'estrema destra, la si accusa insomma di volere salvaguardare le condizioni di vita del proletariato tedesco frenando l'arrivo dei migranti in Germania.

 
                



Detto in altre parole una sorta di leghismo di sinistra, accusa per altro infondata perchè la politica economica del BWS non è certo quella della tassa piatta per gli autonomi o la supremazia del libero mercato.

Il voto al Parlamento europeo ha portato invece alla luce un'altra realtà, una parte importante di quella che un tempo era la sinistra si è schierata a fianco dei conservatori per l'invio di armi all'Ucraina, armi di ultima generazione per colpire infrastrutture e popolazione civile in territorio Russo. E una parte rilevante della sinistra europeo è fuoriuscita proprio per avere assunto posizioni guerrafondaie.

Tra i votanti a favore di questa risoluzione una delle paladine della sinistra europea, oggi europarlamentare della LinKe: Carola Rackete, già capitana  della nave da salvataggio Sea-Watch 3 con a bordo decine di  migranti che  nel giugno del 2019 decise di disobbedire al divieto di attracco nel porto di Lampedusa

Senza dilungarci troppo abbiamo la lampante dimostrazione di una incoerenza di fondo, si può essere a favore dei migranti ma esprimere posizioni a favore della guerra, possiamo essere contro la tratta dei migranti ma al contempo favorevoli alla guerra Nato e imperialista. Accade anche in Italia con la sinistra liberale Ztl che guarda con profondo distacco, se non odio, le masse popolari dei quartieri popolosi che votano a destra e assumono posizioni razzisteggianti.

La semplificazione delle contraddizioni sociali ed economiche necessita sempre di eroi o di eroine dietro alle quali celare debolezze e contraddizioni, il voto della Rackete alla risoluzione europea è l'esempio lampante di una visione parziale della realtà e potremmo anche considerare parte integrante di una scelta di campo che dietro a ragioni umanitarie cela il sostegno ad interessi militaristi,  alle politiche Usa e Nato a sostegno della guerra.

Chi critica oggi il Bws su questioni del tutto legittime e sostanzialmente giuste sarebbe tenuto ad una coerenza che invece non ha ossia non cedere alla lusinghe della guerra e dell'imperialismo e ancor prima ad affrontare questioni dirimenti come immigrazione, energia ed economia con un approccio alternativo a quella della sinistra liberale.


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