La marcia mondiale per la pace
riceviamo e pubblichiamo
La marcia mondiale per la pace e la
nonviolenza finalizzata a superare collettivamente il baratro
irreversibile della guerra
Di
Laura Tussi
Con
la preziosa collaborazione di Alessandro Capuzzo
Il mondo è sull’orlo e
sul crinale di un precipizio e del baratro irreversibile. La guerra in Ucraina,
con il rischio sempre più concreto di un’escalation nucleare e la tragica
situazione a Gaza dove la popolazione civile, in particolare bambini e donne,
subisce indicibili sofferenze e necessita l’urgenza di un cambio di rotta. Di
un cambiamento. Il Cile di Allende si unisce al Sud Africa per fermare il genocidio
presso la Corte Internazionale di Giustizia, ma l'Europa rifiuta di incontrare i
relatori ONU.
La
Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza rappresenta più di un'alternativa
al baratro della disumanizzazione, ma un alto monito e proclama e emblema del
pacifismo mondiale, una rivoluzione nonviolenta dal basso che diviene un
riscatto e una "rivoluzione disarmista" planetaria per l'umanità
intera
Di fronte alla crudele
disumanizzazione crescente, è urgente far sentire e rafforzare la voce di chi
in ogni continente vuole un Mondo Senza Guerre e senza Violenza. A tal fine
invitiamo a partecipare alla terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza
che ha attraversato fino alla sua terza edizione ben 97 paesi nei cinque
continenti.
Una tragica panoramica di odio,
distruzione, morte che porterà l'umanità in un baratro irreversibile nucleare
Gli
Stati Uniti stanno per fornire all’Ucraina missili a lungo raggio e la Russia
verrà colpita in profondità sul suo territorio. Putin sta rispondendo con
dichiarazioni inequivocabili. Ciò che si estende e che si sta innescando è
inaudito. L’opinione pubblica non ha ancora percepito l’inaccettabile
innalzamento del rischio di guerra globale che cambierebbe le sorti dell’intera
umanità. La voce della pace è ancora flebile. Mentre quella della guerra si fa
assordante e roboante. La voce della buona politica sembra assolutamente
inadeguata.
Una alternativa e un monito
altisonante come la marcia mondiale che coinvolga tutti i popoli all'unisono a
sostegno della grande madre terra e dell'umanità che ha una disperata necessità
di pace e nonviolenza.
Ecco cosa vogliamo
Denunciare
la situazione del mondo più pericolosa che mai e che vede il rischio di una
terza guerra mondiale nucleare e l’aumento esponenziale delle spese per gli
armamenti, mentre in aree sempre più vaste del pianeta molte popolazioni sono
relegate ai margini.
La nonviolenza è il cammino che
dobbiamo imparare a percorrere. Così proclamava il grande partigiano e
deportato a Buchenwald e padre costituente dell'Onu e del tribunale Russell per
la Palestina: Stéphane Hessel
È
necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che solo
attraverso la nonviolenza si può raggiungere la pace e aprire il futuro
all’intera umanità. Bisogna evidenziare le varie azioni positive che individui,
gruppi e popoli stanno già intraprendendo in molti luoghi per garantire
l’effettiva situazione di diritti umani e non discriminazione e per promuovere
la collaborazione, la coesistenza pacifica e la non aggressione. Tutte azioni
che ricevono scarsa copertura da parte dei media ufficiali.
Le questioni centrali.
È necessario dare voce alle nuove
generazioni che vogliono raccogliere il testimone e lasciare il segno,
affermando la cultura della nonviolenza nell’immaginario collettivo,
nell’educazione, nella politica, nella società
Così
come la consapevolezza ecologica si è radicata in pochi anni e è arrivato il
momento della consapevolezza Nonviolenta. Perché abbiamo il diritto e il dovere
di tutelare madre terra dai cambiamenti climatici e dall'armageddon nucleare.
Esortiamo alla proibizione delle armi
nucleari, spronando gli Stati ad approvare il TPAN/TPNW trattato di proibizione
delle armi nucleari e chiedendo il sostegno delle amministrazioni comunali
affinché spingano i loro governi a aderire alla campagna ICAN: è più che mai
urgente
Finora
93 paesi hanno firmato questo trattato e 70 paesi l’hanno ratificato. "Non
so come si combatterà la terza guerra mondiale, ma so come si combatterà la
quarta: con bastoni e pietre" affermava Albert Einstein. Occorre il disarmo
proporzionale e unilaterale e la rinuncia da parte degli Stati all’uso della
guerra per la risoluzione di conflitti e per l’appropriazione di risorse
naturali. "Finalmente fuori dalla logica delle armi".
Noi ecopacifisti e attivisti di pace sosteniamo
i renitenti, gli obiettori, i disertori che si oppongono in tutto il mondo ai
conflitti armati. Che ripudiano la guerra e si rifiutano di combattere in
guerre imposte dai poteri forti e nella maggior parte dei casi dagli stati
Uniti e dalla Nato
L’obiezione
di coscienza come diritto fondamentale e esistenziale affinché ogni essere
umano abbia la possibilità di non collaborare con la violenza in ogni sua forma.
Con il motto "non in mio nome".
L'Onu deve essere rifondata e
rinforzata per far sentire alta la voce della pace e per denunciare e fermare
il genocidio in atto a Gaza e le guerre in corso in molte parti del pianeta
Rifondazione
urgente delle Nazioni Unite che prevede l’inclusione del consiglio di sicurezza
e la modifica in senso democratico del consiglio di sicurezza, un consiglio di
sicurezza ambientale e di un consiglio di sicurezza socioeconomico e
l’abolizione del diritto di veto. Una ONU che si occupi positivamente di tutti
i cittadini del pianeta con interventi efficaci e non violenti in caso di
conflitto.
È necessario garantire le condizioni
per un pianeta pienamente sostenibile, tenendo presente che si tratta di uno
spazio limitato di cui tutti noi dobbiamo prenderci cura con determinazione e denunciare
il saccheggio delle risorse naturali da parte delle grandi multinazionali
perché la terra è la madre di tutti
L’integrazione
di regioni e aree grazie ai sistemi sociali e economici che garantiscono
benessere e risorse per tutti con l’obiettivo di eliminare la fame nel mondo nei
prossimi 10 anni: infatti vogliamo eliminare la fame dalla storia dell’umanità.
Non discriminazioni di alcun tipo sulla base di sesso, razza, etnia, religione,
condizione economica, età, orientamento sessuale: nessun essere umano al di
sopra di un altro; niente al di sopra dell’essere umano, così è la nostra
affermazione.
La nonviolenza come cultura di
nonviolenza attiva e come metodologia d’azione è necessaria e a tal fine si
promuove l’educazione alla pace nei programmi scolastici di ogni ordine e grado
e nelle università
Infatti
la nonviolenza è l’unica forza capace di trasformare il mondo. Perché è il
cammino che dobbiamo imparare a percorrere. E' la via della pace per
scongiurare la guerra e per liberarci dal sistema economico militaresco e
bellicoso.
Quando e dove?
La
terza marcia mondiale per la pace e la nonviolenza partirà dalla Costa Rica il
2 ottobre 2024 che è proprio la giornata internazionale della nonviolenza e
anniversario della nascita di Gandhi. Partirà in direzione dell’America
centrale e settentrionale e poi attraverserà l’Asia, l’Oceania, l’Europa e
l’Africa e infine il Sudamerica per tornare in Costa Rica il 5 gennaio 2025.
Le attività che compongono la terza
marcia mondiale per la pace e la nonviolenza si svolgeranno in molti paesi con
la partecipazione di centinaia di migliaia di attivisti
Più
di 2000 organizzazioni hanno partecipato alle due marce precedenti. Tutti noi
ecopacifisti e attivisti di pace ci auguriamo che in questa edizione ne
partecipino ancora di più. Ci rivolgiamo a tutti gli individui e ai gruppi e
rappresentanti di istituzioni pubbliche e private che stanno già dimostrando e
vogliono dimostrare con le loro azioni l’impegno per la pace, per la
nonviolenza e per gli altri temi centrali della terza marcia mondiale per la
pace la nonviolenza.
Tutti i partecipanti alla marcia lo
fanno su base volontaria e si autofinanziano. Gli organizzatori non ricevono
sovvenzioni da Stati e multinazionali e questo consente loro di mantenere libertà
di parola e l’autonomia decisionale e attuativa
Tuttavia
sarà possibile organizzare forme di sostegno locale per i materiali e le
attività. Ovunque sia possibile, si formeranno anche comitati promotori aperti
a persone, comitati, organizzazioni. Sorgeranno da azioni e progetti promossi
dalla base sociale. Lo spirito che anima tali progetti consiste nel fatto che
ognuno si fa carico di ciò che propone. Nei paesi con comitati promotori, in
diverse città verrà creato un comitato nazionale. Sia le organizzazioni che i
singoli possono partecipare a questi comitati nazionali.
La forma e lo stile di lavoro di
questi comitati promotori saranno orizzontali e collaborativi e consensuali al
fine di coordinare le iniziative. Per coordinare tutte le attività tra i paesi
ci sarà un coordinamento regionale e intercontinentale con i rappresentanti di
tutti i comitati promotori nazionali e regionali
In
questo modo sarà possibile articolare il percorso principale che l’équipe base
dovrà seguire nonché i percorsi convergenti. L’équipe base si occuperà della
realizzazione concreta dell’intero percorso della terza marcia mondiale per la
pace e la nonviolenza e svolgerà le funzioni di allestimento e coordinamento di
percorsi, relazioni istituzionali, documentazioni, produzione di materiali
generali e divulgazione. La équipe di base sarà composta da circa 300 attivisti
che si dedicheranno ad alcune di queste funzioni; inoltre circa 150 di loro si
alterneranno per realizzare una delle sezioni del percorso. Ci saranno tra i 15
e i 30 partecipanti che faranno il percorso nello stesso momento.
L’impegno etico consiste
nell’assumere pubblicamente l’onere di non utilizzare mai le conoscenze
ricevute per opprimere, sfruttare, discriminare, danneggiare altri esseri umani,
ma di usarle per la loro liberazione
Chi
assume tale impegno, anche i rappresentanti politici, dovrà dichiararlo
pubblicamente per esempio nelle scuole, nelle università e in tale occasione si
potranno anche realizzare simboli umani della pace e della nonviolenza. Dalla
prima marcia mondiale più di 500.000 studenti e oltre 3000 scuole di tutto il
mondo hanno già partecipato alla realizzazione dei simboli umani della pace e
della nonviolenza. L’obiettivo è che prima dell’inizio della terza marcia
mondiale il maggior numero possibile di simboli umani venga realizzato nelle
scuole, nelle piazze, nei parchi e nelle seguenti date:
10
dicembre, giornata internazionale dei diritti umani.
5
marzo, giornata internazionale per la consapevolezza del disarmo e della non
proliferazione.
26
settembre, giornata internazionale per l’eliminazione delle armi nucleari, per
essere in grado di produrre un fenomeno virale e planetario all’inizio della
marcia del 2 ottobre 2024, appunto giornata mondiale della nonviolenza.
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